La NASA ha selezionato, tra diverse proposte, una serie di studi innovativi che renderanno più agevoli e sicure le future missioni spaziali. Questi studi includono tute spaziali su misura per i viaggi su Marte e una nuova tecnologia di difesa planetaria contro le minacce degli asteroidi. Diciassette progetti sono stati scelti nell'ultimo round di finanziamenti per il programma NASA Innovative Advanced Concepts (NIAC). In totale, 5,1 milioni di dollari verranno spesi per questi studi.
Dodici dei progetti scelti sono attualmente nella fase I di sviluppo e ognuno di essi riceverà $ 175.000; i restanti cinque progetti sono in fase II, ricevendo $ 600.000 ciascuno. Per i progetti NIAC, ci sono tre fasi progressive, secondo la NASA. Gli studi di fase I sono quelli in cui i ricercatori devono determinare quanto sia fattibile la loro idea, nel corso di nove mesi.
La fase II dello sviluppo del progetto continua nei due anni successivi. Durante questo periodo, vengono fatti ulteriori progressi tecnologici. Quindi, nella Fase III, i progetti devono essere sviluppati per produrre il massimo impatto possibile. I risultati dei vari progetti possono a quel punto essere utilizzati dalla NASA o da altre agenzie governative o partner commerciali.
"Mentre puntiamo su destinazioni sempre più impegnative per l'esplorazione con esseri umani e robot, idee innovative saranno fondamentali per aiutarci a raggiungere nuovi traguardi", ha dichiarato Pam Melroy, vice amministratore della NASA. "Progetti come quelli studiati con questo nuovo round di finanziamenti NIAC ci stanno aiutando ad espandere la portata del possibile in modo da poterlo rendere realtà".
Uno dei progetti appena finanziati è una sonda dotata di un paracadute che potrebbe entrare nell'atmosfera di Venere e raccogliere un campione di gas e nuvole. Lo scopo del progetto, proposto da un team guidato da Sara Seager del Massachusetts Institute of Technology, è quello di aiutare gli scienziati nella loro ricerca di vita su altri pianeti.
Un altro progetto in fase I prevede una tuta spaziale futuristica con un "filo digitale" (DT), un modello digitale che trasporta informazioni sulle caratteristiche della tuta. Guidata da Bonnie Dunbar, un ex astronauta della NASA ora con sede presso la Texas A & M University, questa idea consentirebbe agli astronauti di Marte di avere tute spaziali economiche e su misura.
Utilizzando un DT, gli individui potrebbero inserire le loro dimensioni corporee per le diverse parti della tuta spaziale e infine stamparle in 3D per ottenere il massimo comfort, flessibilità e accessibilità. I piani per la tecnologia della tuta spaziale si allineano con gli obiettivi della NASA di inviare esseri umani su Marte nel 2030 e condurvi regolari passeggiate spaziali.
Alcuni degli studi di Fase II, che i ricercatori sperano di portare a termine nel prossimo futuro, includono un dispositivo in grado di espandersi e ruotare nello spazio per creare gravità artificiale, robot rampicanti per lo studio delle grotte di Marte e sonde in grado di analizzare l'atmosfera del pianeta Venere ad altezze tra i 50 e i 60 chilometri dal suolo, dove le temperature sono abbastanza moderate da (forse) sostenere una vita microbica simile a quella della Terra.
L'elenco completo dei progetti scelti per le sovvenzioni NIAC 2022 e dei loro ricercatori principali è il seguente:
Fase I:
- Radar criosferico Rydberg (Darmindra Arumugam, Jet Propulsion Laboratory della NASA nel sud della California)
- Propulsione silenziosa a stato solido per veicoli avanzati per la mobilità aerea (Steven Barrett, Massachusetts Institute of Technology di Cambridge)
- Combined Heat Shield and Solar Thermal Propulsion System for an Oberth Maneuver (Jason Benkoski, Johns Hopkins University di Baltimora)
- CREW HaT: Cosmic Radiation Extended Warding using the Halbach Torus (Elena D'Onghia, Università del Wisconsin-Madison)
- The Spacesuit Digital Thread: 4.0 Produzione di tute spaziali personalizzate ad alte prestazioni per l'esplorazione di Marte (Bonnie Dunbar, Texas A & M University in College Station)
- Respirare l'aria di Marte: generazione di O2 stazionaria e portatile (Ivan Ermanoski, Arizona State University di Tempe)
- Pi: Difesa terminale per l'umanità (Philip Lubin, Università della California, Santa Barbara)
- Osservatorio ibrido per esopianeti simili alla Terra (HOEE) (John Mather, NASA Goddard)
- Analizzatore di velocità a ottica neutra in situ per l'esplorazione termosferica (INOVATE) Marcin Pilinski, Università del Colorado, Boulder
- Starburst: una rivoluzionaria struttura architettonica dispiegabile adattabile (Jonathan Sauder, Jet Propulsion Laboratory della NASA nel sud della California)
- Venus Atmosphere and Cloud Particle Sample Return for Astrobiology (Sara Seager, Massachusetts Institute of Technology di Cambridge)
- AMBITO: ScienceCraft for Outer Planet Exploration (Mahmooda Sultana, NASA Goddard)
Fase II:
- BREEZE: Sistema di volo ispirato alla natura, per l’esplorazione di ambienti estremi come ad esempio Venere (Javid Bayandor, State University of New York at Buffalo)
- Strutture spaziali pieghevoli su scala chilometrica in grado di poter essere dislocate con un singolo lancio (Zac Manchester, Carnegie Mellon University di Pittsburgh, Pennsylvania)
- Atomic Planar Power for Lightweight Exploration (APPLE) (E. Joseph Nemanick, The Aerospace Corporation di El Segundo, California)
- ReachBot: piccola piattaforma robotica mobile per attività di manipolazione in grotte marziane (Marco Pavone, Stanford University in California)
- SWIM: Sensing con micro-robot natanti indipendenti dotati di impianti di sensoristica, per l’esplorazione di oceani extraterrestri (Ethan Schaler, NASA JPL)