Microsoft abbandona il progetto Natick e dice addio ai data center sottomarini

Microsoft ha smesso di utilizzare i suoi data center sottomarini che facevano parte di un esperimento iniziato nel 2018.

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a cura di Marco Silvestri

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Microsoft ha iniziato a testare i suoi primi data center subacquei nel Mare del Nord nel 2018. L'idea era quella di trovare una soluzione sostenibile per il raffreddamento dei data center ma qualcosa deve essere andato storto, dato che al momento non c'è nemmeno un data center sottomarino attivo.

I data center subacquei facevano parte del Project Natick, un progetto nato per testare la realizzabilità di dei data center in grado di operare sott'acqua. Nelle sue fasi iniziali, l'esperimento ha visto l'installazione di enormi tubi a 36 metri di profondità nel mare scozzese. Questo ambiente unico ha permesso a Microsoft di esaminare diversi fattori, come ad esempio la possibilità di riempire il data center con azoto anziché ossigeno.

Le esigenze di umani e macchine sono molto diverse quando si tratta di creare un ambiente per prestazioni ottimali. Ad esempio l'ossigeno è essenziale per le persone, ma può causare danni ai computer. Inoltre, i requisiti di temperatura variano notevolmente tra esseri umani e macchine. Tuttavia, nel complesso tenere separati i data center dagli esseri umani sembrava una buona soluzione dato che evitava anche che qualcuno urtasse i componenti.

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In un primo momento il Project Natick ha prodotto risultati interessanti, tra cui il fatto che i data center subacquei avevano un tasso di guasti pari a un ottavo rispetto ai data center terrestri con gli stessi componenti. Sebbene i risultati sembrassero promettenti, Microsoft non ha più data center subacquei attivi nel 2024. Il colosso tecnologico ha condiviso pochi dettagli sul perché ha interrotto l'uso dei data center subacquei. Essendo un progetto sperimentale, è possibile che Microsoft volesse semplicemente apprendere da questo progetto e applicare le lezioni altrove.

"Non sto costruendo data center subacquei in nessuna parte del mondo," ha detto Noelle Walsh, Vice Presidente Corp. del team Cloud Operations + Innovation di Microsoft, a Data Center Dynamics. "Il mio team ha lavorato su questo e ha funzionato. Abbiamo imparato molto sulle operazioni sotto il livello del mare e sugli impatti delle vibrazioni sui server. Quindi applicheremo queste conoscenze ad altri casi."

Anche se al momento Microsoft non ha data center subacquei operativi afferma di voler utilizzare il Project Natick come piattaforma di ricerca. Microsoft ha spiegato il futuro del progetto in una dichiarazione a Data Center Dynamics:

"Sebbene al momento non abbiamo data center nell'acqua, continueremo a utilizzare Project Natick come piattaforma di ricerca per esplorare, testare e validare nuovi concetti sulla affidabilità e sostenibilità dei data center, ad esempio con l'immersione in liquidi."

È molto probabile, quindi, che Microsoft utilizzerà le scoperte del Project Natick per migliorare i data center in altri ambiti  La domanda di data center è in continua crescita a livello globale, e queste scoperte potrebbero tornare molto utili in un futuro prossimo dominato dall'IA.

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