L'universo è fatto come una sala degli specchi? La nuova ipotesi degli scienziati

Nuovo studio suggerisce che le spiegazioni più complesse sulla forma dell'Universo sono più corrette: sembrerebbe essere fatto come una sala degli specchi.

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a cura di Giulia Serena

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Da decenni, la comunità scientifica discute sulla forma dell'universo, interrogandosi sui complessi parametri che regolano lo spazio e il tempo. È una dimensione aperta come ce la immaginiamo da sempre, oppure si avvolge su sé stesso come una ciambella? O magari assume configurazioni ancora più strane? Ebbene, forse siamo finalmente vicini ad avere qualche risposta.

Recenti studi pubblicati sulla rivista Physical Review Letters da parte del nuovo consorzio di cosmologi denominato COMPACT Collaboration, suggeriscono che la "topologia" dell'universo — ovvero la struttura geometrica — potrebbe essere tutt'altro che semplice.

Esaminando il fondo cosmico a microonde, gli scienziati hanno scoperto che l'antica radiazione emessa all'alba dei tempi non esclude la possibilità di forme a dir poco particolari per l'universo: potremmo vivere in una sorta di corridoio infinito costellato di specchi.

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La ricerca sulla forma dell'universo

Al centro della ricerca si parla di una forma nota come "3-torus". Come spiegato dalla American Physical Society, immaginate un cubo in cui ogni coppia di lati opposti è connessa: non importa quanto l'universo sembri grande, osservando in profondità le sue distese si finirebbe per vedere la propria nuca.

L'APA lo descrive come un "corridoio di specchi", nel quale "le linee visive all'interno di un 3-torus formano anelli chiusi che ritornano all'osservatore, facendo sì che tutto appaia ripetuto all'infinito".

Queste scoperte toccano ciò che è possibile, più che ciò che è concretamente osservabile — ed è per questo che il consorzio COMPACT spera di individuare un'impronta topologica nel fondo cosmico a microonde che possa offrire risposte più specifiche.

In un'intervista con l'APS, l'astrofisico Oliver Philcox della Columbia University, non coinvolto nello studio, ha espresso il concetto che ogni ipotesi informata merita considerazione: "L'universo potrebbe presentare svariate forme topologiche e risulta difficile escluderle".

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