La nuova stazione spaziale NASA orbiterà per la prima volta attorno alla Luna

Gli ingegneri stanno mettendo alla prova il modulo principale di Gateway, la futura stazione spaziale lunare progettata dalla NASA.

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a cura di Giulia Serena

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Gli ingegneri stanno mettendo alla prova il modulo principale di Gateway, la futura stazione spaziale lunare progettata dalla NASA. Questo avamposto orbitante intorno alla Luna fornirà agli astronauti un luogo dove vivere, condurre ricerche scientifiche e prepararsi per le passeggiate lunari.

Mentre la Stazione Spaziale Internazionale si avvicina al suo pensionamento previsto per il 2030, la NASA e i suoi partner stanno lavorando a pieno ritmo su questo nuovo laboratorio che orbiterà molto più lontano dalla Terra.

Attualmente, in uno stabilimento di Torino, i tecnici stanno sottoponendo a test di resistenza il modulo centrale di Gateway. Sebbene al momento possa non sembrare molto, il cilindro cavo di colore grigio metallizzato è un elemento cruciale delle future missioni lunari Artemis della NASA.

Il modulo principale, denominato HALO (Habitation and Logistics Outpost), ospiterà i sistemi di supporto vitale per gli astronauti, attrezzature per l'esercizio fisico e strumentazioni scientifiche.

Un progetto ambizioso con tempistiche ravvicinate

Nonostante possa sembrare fantascienza, i piani della NASA e dei suoi partner prevedono di lanciare HALO e il suo elemento propulsivo in orbita lunare su un razzo SpaceX Falcon Heavy già il prossimo anno, con l'obiettivo di accogliere i primi ospiti intorno al 2028.

Se avrà successo, Gateway diventerà la prima stazione spaziale in orbita attorno alla Luna, aprendo la strada all'esplorazione dello spazio profondo e alle future missioni umane su Marte.

Gateway sarà la prima stazione spaziale in orbita attorno alla Luna

Mantenere una stazione spaziale intorno a un corpo celeste diverso dalla Terra non sarà un'impresa facile. Mentre la ISS orbita a soli 400 km dalla Terra ed è raggiungibile in poche ore in caso di emergenza, la Luna si trova a oltre 380.000 km di distanza, con un viaggio di ritorno che richiede dai 2 ai 4 giorni.

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Un progetto internazionale

Nonostante le sfide, la NASA sta ricevendo un importante supporto internazionale per realizzare Gateway. Europa, Emirati Arabi Uniti, Canada e Giappone stanno contribuendo con componenti chiave alla costruzione della stazione, che avrà un'orbita unica attorno alla Luna.

Gli scienziati hanno valutato molte possibili orbite prima di determinare quella ottimale per Gateway. La stazione volerà in una cosiddetta "orbita halo quasi rettilinea", che assomiglierebbe a una collana di perle se disegnata su carta.

Questa insolita orbita è pensata per essere efficiente dal punto di vista del consumo di carburante e offrire un accesso relativamente vicino al polo sud lunare, dove gli astronauti esploreranno, cercheranno ghiaccio d'acqua intorno ai crateri in ombra e si eserciteranno a vivere in un ambiente extraterrestre.

Un'espansione graduale

La sezione HALO è solo uno dei quattro moduli in cui vivranno e lavoreranno gli astronauti internazionali. La NASA ha dichiarato che l'assemblaggio di Gateway nello spazio avverrà in più fasi, a partire dalla missione Artemis IV, prevista non prima di settembre 2028, e terminando con Artemis VI.

I pezzi di espansione verranno lanciati con la navicella Orion in cima al Space Launch System della NASA, informalmente chiamato "mega razzo lunare".

Dopo i test di resistenza presso Thales Alenia Space in Italia, il modulo HALO verrà trasferito a Gilbert, Arizona, dove Northrop Grumman, il suo costruttore, completerà l'allestimento e lo preparerà per il lancio.

Con Gateway, la NASA e i suoi partner internazionali si preparano a scrivere un nuovo entusiasmante capitolo nell'esplorazione spaziale, aprendo la strada al ritorno dell'uomo sulla Luna e alle future missioni su Marte.

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