Un innovativo impianto oculare sperimentale sta restituendo la vista a pazienti legalmente ciechi, permettendo loro di leggere e svolgere attività quotidiane. La Science Corporation, azienda californiana specializzata in interfacce cervello-computer, ha infatti annunciato i risultati preliminari di un trial clinico su questo dispositivo chiamato Prima.
L'impianto Prima consiste in un chip quadrato di 2 mm inserito chirurgicamente sotto la retina in una procedura di 80 minuti. Funziona in combinazione con un paio di occhiali dotati di telecamera che catturano le informazioni visive e proiettano schemi di luce infrarossa sul chip. Quest'ultimo, composto da 378 pixel alimentati dalla luce, converte i segnali luminosi in impulsi elettrici che vengono inviati al cervello, mimando il processo della visione naturale.
A differenza di precedenti tentativi di stimolazione elettrica della retina, che producevano solo punti luminosi nel campo visivo, il Prima è in grado di fornire una "visione di forme", ovvero la percezione di sagome, pattern e altri elementi visivi degli oggetti. Ciò che gli utenti vedono, però, non è una visione "normale": le immagini appaiono in bianco e nero con una tinta giallastra.
Lo studio ha coinvolto persone affette da atrofia geografica, una forma avanzata di degenerazione maculare legata all'età che causa una progressiva perdita della visione centrale. I partecipanti, tutti ultrasessantenni, sono passati da un'acuità visiva media di 20/450 all'inizio dello studio a 20/160 dopo un anno di utilizzo dell'impianto. Alcuni sono persino riusciti a raggiungere un'acuità di 20/63 utilizzando la funzione di zoom integrata nel dispositivo.
Insomma, l'impianto Prima rappresenta una speranza concreta per milioni di persone. Nonostante i risultati promettenti, però, sono necessari ulteriori studi per valutare l'efficacia a lungo termine e l'impatto sulla qualità della vita dei pazienti. La Science Corporation, che ha acquisito la tecnologia dalla Pixium Vision all'inizio di quest'anno, sta continuando a sviluppare e perfezionare il dispositivo.