Ricercatori dell'Università di Shanghai per la Scienza e la Tecnologia hanno ottenuto un'innovazione significativa nel campo della memorizzazione dei dati: un disco ottico, delle dimensioni di un DVD, capace di ospitare fino a un petabit (125.000 gigabyte) di dati, sfruttando una tecnica di memorizzazione tridimensionale. Questa scoperta può dare una svolta ai metodi che usiamo per la conservazione di informazioni digitali, e in qualche modo riporta in vita i dischi ottici.
I dischi ottici, come i DVD e i Blu-ray, sebbene economici e duraturi, hanno una capacità di memorizzazione relativamente bassa. La nuova tecnica, descritta in un articolo pubblicato sulla rivista Nature, permette di leggere e scrivere fino a 100 strati di dati in uno spazio di soli 54 nanometri, offrendo una soluzione sostenibile per il crescente fabbisogno di archiviazione nell'era digitale.
Questo avanzamento tecnologico non solo aumenta drasticamente la capacità di memorizzazione rispetto ai dispositivi esistenti, ma presenta anche vantaggi significativi in termini di riduzione dell'impronta fisica (spazio occupato) e del consumo energetico dei futuri data center. Il materiale innovativo sviluppato, chiamato AIE-DDPR, consente una precisione nanometrica nella memorizzazione dei dati, aprendo nuove frontiere per l'industria tecnologica e offrendo una risposta concreta alle sfide ambientali legate alla gestione dei dati.
Immagine di copertina: krsmanovic