I cerotti del futuro potrebbero usare l'elettricità

L'elettrostimolazione cutanea potrebbe impedire ai batteri di infettare le ferite, impedendogli di passare dalla pelle al sangue.

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a cura di Marco Pedrani

Managing Editor

I cerotti del futuro potrebbero usare la corrente per uccidere i batteri, prevenendo le infezioni del sangue causate dai batteri della pelle. Lo studio, condotto da alcuni ricercatori dell'Università di Chicago, si basa su una ricerca di qualche anno fa, che dimostrava come l'elettrostimolazione potesse rivelarsi efficace per uccidere i batteri.  

Il team ha sviluppato un cerotto in grado di generare impulsi elettrici sulla cute per ridurre la presenza di Staphylococcus epidermidis, un batterio normalmente innocuo, ma potenzialmente pericoloso se entra nel flusso sanguigno.

L'obiettivo è quello di trovare alternative agli antibiotici, la cui diffusione ha portato alla nascita di ceppi resistenti del batterio. Il dispositivo potrebbe essere impiegato prima o dopo interventi chirurgici per prevenire gravi infezioni del sangue, che possono mettere in pericolo i pazienti.

L'intervento ha anche ostacolato la capacità dei batteri di formare biofilm.

I ricercatori hanno creato piccoli cerotti quadrati di 1 millimetro contenenti elettrodi d'oro in grado di produrre impulsi elettrici impercettibili. Testando il dispositivo su campioni di pelle di maiale, hanno riscontrato una riduzione di 10 volte dei livelli di S. epidermidis dopo 18 ore di trattamento intermittente.

Secondo Tian, i risultati suggeriscono che i cerotti potrebbero ridurre il rischio di gravi infezioni da S. epidermidis resistenti ai farmaci. Il professor Munehiro Asally dell'Università di Warwick ha commentato che questo approccio alternativo potrebbe aiutare a rallentare la crisi dell'antibiotico-resistenza.

È ancora presto però per dire se, effettivamente, questi dispositivi potranno essere effettivamente usati sugli esseri umani. Sono senza dubbio necessari altri studi, anche per valutare gli effetti su altri batteri cutanei potenzialmente pericolosi. Il team di ricercatori prevede di condurre test su animali vivi entro un anno, nella speranza di sviluppare una soluzione efficace per prevenire le infezioni del sangue senza ricorrere agli antibiotici.

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