Gli hobbit sono esistiti veramente? Spuntano nuovi indizi

Scoperto frammento osseo di Homo floresiensis: l'ominide "hobbit" rivela nuovi indizi sulla sua esistenza nell'antico arcipelago indonesiano.

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a cura di Giulia Serena

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Un frammento osseo appartenente a un ominide di circa 700.000 anni fa è stato scoperto su un'isola dell'Indonesia moderna. Il reperto, descritto in un nuovo studio pubblicato su Nature Communications, fornisce importanti indizi sull'evoluzione di Homo floresiensis, un antico parente degli umani moderni soprannominato "hobbit" per la sua bassa statura.

La scoperta getta nuova luce sul processo di evoluzione di questa specie. Il frammento di osso del braccio, appartenente a un adulto, è del 9-16% più piccolo rispetto ai resti di Homo floresiensis precedentemente rinvenuti. Ciò suggerisce che gli antenati di questa specie siano diventati più piccoli nel corso del tempo, probabilmente a causa del nanismo insulare.

Gli archeologi ritengono che gli antenati di Homo floresiensis siano arrivati sull'isola di Flores circa un milione di anni fa, forse a causa di una tempesta. Potrebbero essere stati esemplari di Homo erectus, di statura simile agli umani moderni.

Yousuke Kaifu, antropologo dell'Università di Tokyo e co-autore dello studio, ha commentato: "Pensiamo che fosse destino [per gli umani] diventare intelligenti. Flores ci dice che ci sono altri modi per gli esseri umani di essere."

Implicazioni per la comprensione dell'evoluzione umana

Questa scoperta mette in discussione le idee convenzionali sull'evoluzione umana. Dimostra, infatti, che i nostri antenati hanno subito cambiamenti notevoli nel corso di centinaia di migliaia di anni, adattandosi a condizioni ambientali uniche.

Il nanismo insulare osservato in Homo floresiensis è un esempio di come l'isolamento geografico possa portare a drastiche modifiche evolutive. Questo fenomeno si verifica quando una popolazione si ritrova isolata su un'isola o in un habitat remoto, adattandosi nel tempo a dimensioni più ridotte a causa della scarsità di cibo o della mancanza di predatori.

La ricerca evidenzia la natura dinamica dell'evoluzione ominide e solleva interrogativi sul futuro dell'umanità. Se i nostri antenati hanno subito cambiamenti così significativi in un arco di tempo relativamente breve dal punto di vista evolutivo, cosa potrebbe riservare il futuro per la nostra specie?

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