La tuta spaziale che sarà utilizzata dal programma Artemis della NASA e che mira a riportare gli esseri umani sulla luna, si adatterà a una gamma più ampia di dimensioni corporee, sarà altamente mobile e sarà realizzata con materiali più moderni rispetto alle tute spaziali che le hanno precedute. Con una maggiore mobilità, gli astronauti saranno più agili.
Le nuove tute spaziali saranno utilizzate sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS), nelle missioni di superficie lunare Artemis che saranno effettuate in questo decennio, sulla stazione spaziale in orbita lunare Gateway pianificata per supportare Artemis e, infine, su Marte.
Il video di un minuto non distingue tra le due nuove tute che la NASA sta sviluppando. La prima, una tuta rossa, bianca e blu ottimizzata per camminare sulla superficie lunare, si chiama Exploration Extravehicular Mobility Unit (xEMU).
La xEMU è indietro sul suo sviluppo e potrebbe non essere pronta per l'atterraggio sulla luna della NASA programmato per il 2024, anche se l'obiettivo di atterraggio del 2024 potrebbe essere posticipato di un anno o due. Nel frattempo la NASA sta eseguendo una serie di test che si estendono dalle strutture subacquee sulla Terra ai test di microgravità sulla ISS.
Un grande vantaggio della xEMU sarà la sua capacità di ospitare donne e astronauti di dimensioni più piccole, rispetto all'unità di mobilità extraveicolare (EMU) di attuale generazione, utilizzata dagli equipaggi sulla Stazione Spaziale Internazionale durante le passeggiate spaziali del segmento statunitense. La NASA ha faticato a schierare la prima passeggiata spaziale tutta al femminile nel 2019 in parte a causa di problemi di dimensionamento, dato che la tuta spaziale è stata progettata per un programma space shuttle che all'inizio era in gran parte composto da uomini.
La seconda tuta Artemis è un aggiornamento dell'iconica tuta arancione che gli astronauti della NASA hanno indossato sullo Space Shuttle dal 1981 al 2011. Si chiama Orion Crew Survival System e sarà utilizzata dagli astronauti durante il lancio nello spazio e il ritorno sulla Terra, ed è ottimizzata per ambienti di microgravità all'interno di un veicolo spaziale.