Ecco il nuovo zaino NASA che aiuterà gli astronauti ad esplorare la Luna

Gli astronauti del programma Artemis 3 della NASA saranno dotati di uno zaino di navigazione e cartografia cinematica capaci di generare mappe 3D, che aiuteranno gli astronauti ad orientarsi sulla superficie lunare e ad inserire i campioni raccolti nel loro contesto geologico.

Avatar di Alessandro Crea

a cura di Alessandro Crea

La NASA ha mappe lunari ad alta definizione come supporto alle attività di atterraggio. Ma le indagini a terra della Luna avranno bisogno di altri strumenti che aiutino gli astronauti a selezionare le rocce per i campioni e inserirle nel loro contesto geologico.

Per fare ciò, la NASA ha inventato lo zaino di navigazione e cartografia cinematica (KNaCK). Lo zaino utilizzerà il lidar, o rilevamento della luce e la luce laser, per generare mappe 3D a livello centimetrico della superficie lunare che verranno utilizzati dagli astronauti del programma Artemis durante le loro attività. Il Lidar sarà particolarmente vantaggioso in condizioni di scarsa illuminazione come quello che gli astronauti incontreranno vicino al polo sud, la zona prescelta per l’atterraggio.

"Il sensore è uno strumento di rilevamento sia per la navigazione che per la mappatura scientifica", ha dichiarato il leader del progetto KNAcK Michael Zenetti, parlando dello zaino, in una dichiarazione della NASA. Zanetti è uno scienziato planetario presso il Marshall Space Flight Center della NASA a Huntsville, in Alabama.

Il lavoro di KNAcK non solo colloca le caratteristiche locali in un contesto geologico più ampio, ma contribuirà alla sicurezza degli astronauti, ha affermato Zenetti. Lo zaino mostrerà le distanze effettive dai punti di riferimento in maniera da permettere agli astronauti di potersi meglio orientare e potrà anche contrassegnare le zone utili scientificamente parlando in cui poter tornare in un secondo momento.

KNaCK, in consultazione con il fornitore Aeva Inc. di Mountain View, California, è stato testato sulla Terra. I progetti su cui ha lavorato includono la mappatura delle dune vicino al Kennedy Space Center della NASA in Florida e l'esplorazione di un antico cratere vulcanico a Kilbourne Hole, nel New Mexico.

Zanetti ha spiegato che lo zaino ha ancora problemi di sviluppo da affrontare, prima che possa essere utilizzato per le missioni lunari. Dovrà essere più piccolo e meno pesante degli attuali 18 kg, e l'elettronica dovrà essere maggiormente in grado di resistere alla radiazione solare e alle condizioni di gravità lunare.

L'obiettivo è quello di realizzare uno zaino delle dimensioni di una lattina di soda, ha dichiarato Zanetti, per un insieme più flessibile di implementazioni. Gli astronauti potrebbero posizionarlo sul lato dei loro caschi o impilarlo su un rover, durante le loro escursioni.

Mentre un nuovo test sul campo è previsto a Kilbourne Hole a fine aprile, la NASA non ha ancora rivelato quando lo zaino sarà pronto per le missioni lunari. La prima escursione di atterraggio lunare, Artemis 3, avrà luogo nel 2025 o nel 2026, secondo quanto dichiarato dalla NASA.

Leggi altri articoli