In questi ultimi giorni gran parte del territorio italiano è stato colpito da diversi temporali che hanno portato a episodi di grandine e dissesto idrogeologico, ben più gravi, quindi, dei soliti temporali estivi. D'altronde, non è raro che durante la stagione estiva si possano verificare degli episodi di grandine che possono mettere in pericolo sia le nostre case sia i nostri beni mobili, come le automobili, se non debitamente protetti, oltre, ovviamente, alla nostra persona.
Quello della grandine, però è un fenomeno abbastanza curioso, che stupisce chi non è abituato al verificarsi di tali episodi atmosferici e, magari, non conosce le cause che lo determinano. La grandine si genera dalle nubi temporalesche che sono poste a diverse altitudini da alcuni metri fino alla troposfera (altitudine compresa tra i dieci e i quindici chilometri dal livello del mare), in questo spazio le temperature sono molto diverse: si va da valori abbondantemente sopra lo zero alla base, fino a valori di -50/-60°C alla sommità. La presenza di ghiaccio si ha già da 0 gradi fino ad arrivare a -40.
Nella parte più fredda della nube si formano numerose e piccole palline di ghiaccio (graupel) o gocce congelate, le quali cominciano a scendere dentro la nube. Le particelle di un certo peso, come gocce d’acqua di un determinato volume o chicchi di ghiaccio, possono essere tenute in equilibrio o spinte verso l’alto solo se le correnti ascensionali hanno la forza sufficiente. Questo determina il fatto che su dieci temporali solamente uno potrebbe presentare episodi di grandine. I danni provocati dalla grandine dipendono principalmente dalla sua densità, ossia dal rapporto tra massa e volume del chicco. I chicchi di ghiaccio possono, poi, avere diverse dimensioni e possono raggiungere anche i dieci centimetri di diametro, questi possono procurare diversi danni a cose e persone, anche se la scienza e le nuove tecnologie ci aiutano a prevenirli.