Le case su Marte potrebbero essere composte da... sangue umano

La NASA sta valutando l'uso di sangue e fluidi corporei degli astronauti per costruire edifici su Marte. Ma vediamo di capire bene.

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a cura di Andrea Riviera

Managing Editor

La NASA sta valutando l'uso di sangue e fluidi corporei degli astronauti per costruire edifici su Marte. Sì, avete capito bene: dei ricercatori dell'Università Kharazmi in Iran hanno testato diversi materiali da costruzione utilizzando sedimenti marziani simulati e componenti facilmente reperibili, tra cui proteine del sangue e urina.

La ricerca, pubblicata sulla rivista Acta Astronautica, si ispira alle tecniche degli antichi Romani, che utilizzavano sangue animale per migliorare la durabilità e lavorabilità della malta. Gli scienziati hanno identificato 11 potenziali opzioni di cemento per i futuri astronauti su Marte, basandosi sui dati geologici raccolti da precedenti missioni.

Secondo lo studio, il cemento a base di zolfo sarebbe probabilmente il materiale più affidabile per le prime costruzioni marziane. Tuttavia, i ricercatori suggeriscono anche una soluzione più insolita chiamata AstroCrete, una forma moderna di cemento romano contenente ingredienti di origine umana.

L'AstroCrete utilizzerebbe l'albumina sierica umana (HSA), una proteina presente nel plasma sanguigno, per legare gli aggregati di regolite marziana. I calcoli indicano che un singolo astronauta potrebbe produrre abbastanza HSA in circa 72 settimane per costruire un'abitazione monoposto.

Per migliorare ulteriormente le proprietà dell'AstroCrete, i ricercatori propongono di aggiungere urea estratta da sudore, lacrime e urina. Questo aumenterebbe la resistenza alla compressione e la plasticità del materiale, riducendone al contempo la fragilità.

Un vantaggio dell'AstroCrete è che non richiede acqua per la miscelazione, un aspetto fondamentale considerando le condizioni aride di Marte. 

i ricercatori propongono di aggiungere urea estratta da sudore, lacrime e urina.

Il successo di una missione umana su Marte "dipende dallo sviluppo di soluzioni pratiche e a basso costo", affermano gli autori dello studio. L'approccio più promettente sembra essere la "costruzione in loco utilizzando risorse disponibili sul posto", che potrebbero includere il sangue, il sudore e le lacrime dei primi visitatori marziani.

Questa ricerca mostra anche l'importanza di soluzioni innovative per affrontare le possibile problematiche dell'esplorazione spaziale. L'uso di materiali biologici umani per la costruzione su Marte potrebbe rappresentare un passo in avanti verso la realizzazione di insediamenti umani permanenti sul Pianeta Rosso. Certo, rimane comunque un po' inquietante.

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