Cambiamenti climatici, se non agiamo ora entro il 2500 la Terra ci diventerà estranea

Un team di scienziati ha pubblicato uno studio in cui, molti degli scenari evolutivi del clima entro il 2500 mostrano una Terra sostanzialmente stravolta dai cambiamenti climatici e inadatta alla vita umana.

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a cura di Alessandro Crea

Ci sono molti rapporti basati sulla ricerca scientifica che parlano degli impatti a lungo termine dei cambiamenti climatici – come l'aumento dei livelli di gas serra, delle temperature e dei livelli del mare – entro l'anno 2100. L'accordo di Parigi, ad esempio, ci impone di limitare il riscaldamento a meno di 2,0 gradi Celsius rispetto ai livelli preindustriali entro la fine del secolo.

Ogni pochi anni, dal 1990, abbiamo valutato i nostri progressi attraverso i rapporti di valutazione scientifica del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC) e le relative relazioni speciali. I rapporti dell'IPCC valutano la ricerca esistente per mostrarci dove siamo e cosa dobbiamo fare prima del 2100 per raggiungere i nostri obiettivi e cosa potrebbe accadere se non lo facciamo.

La valutazione delle Nazioni Unite recentemente pubblicata ci avverte che gli attuali impegni assunti dai governi, giudicati insufficienti, ci portano a uno scenario di riscaldamento molto pericoloso di 2,7 gradi Celsius entro il 2100: questo significa incendi, tempeste, siccità, inondazioni e calore senza precedenti e profondi cambiamenti dell'ecosistema terrestre e acquatico.

Ma la cosa più sorprendente è che queste proiezioni a lungo termine non vengono prese in considerazione nell'adattamento climatico tradizionale e nel processo decisionale ambientale odierno, eppure le persone nate ora avranno solo 70 anni entro il 2100: come sarà il mondo per i loro figli e nipoti?

Nel 2100, il clima smetterà di riscaldarsi? In caso contrario, cosa significa questo per gli esseri umani ora e in futuro? In un recente articolo ad accesso aperto pubblicato in Global Change Biology, un team di ricercatori ha provato a rispondere a queste domande, ma le risposte non sono incoraggianti.

In molti degli scenari ipotizzati infatti il livello del mare continuerebbe a salire a causa dell'espansione e della miscelazione dell'acqua negli oceani in riscaldamento. Se non riusciremo a fermare il riscaldamento climatico, i prossimi 500 anni e oltre cambieranno la Terra in modi che sfidano la nostra capacità di mantenere molti elementi essenziali per la sopravvivenza, in particolare nelle culture storicamente e geograficamente radicate che ci danno significato e identità.

Insomma, la Terra che emerge da molte delle proiezioni ipotizzate si configura come un luogo estraneo agli umani e alla vita umana. La scelta che abbiamo di fronte è quella di ridurre urgentemente le emissioni, pur continuando ad adattarci al riscaldamento a cui non possiamo sfuggire a causa delle emissioni immesse nell'atmosfera fino ad ora, o iniziare a considerare la vita su una Terra molto diversa da questa

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