Arriva il sake "spaziale", nel senso che è prodotto davvero nello Spazio

Asahi Shuzo prepara il sakè spaziale: nel 2025 la prima produzione sulla Stazione Spaziale Internazionale. Un brindisi stellare in arrivo.

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a cura di Giulia Serena

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Un birrificio giapponese produrrà sake sulla Stazione Spaziale Internazionale nel 2025. L'azienda Asahi Shuzo Co., nota per il marchio "Dassai", ha annunciato l'11 dicembre i piani per inviare riso, muffe koji e lieviti sulla ISS per avviare la fermentazione nello spazio.

Il progetto, realizzato in collaborazione con Mitsubishi Heavy Industries e l'Aichi Center for Industry and Science Technology, rappresenta il primo passo verso l'ambizioso obiettivo di aprire un birrificio sulla Luna. "Il nostro scopo finale è produrre Dassai sulla Luna usando l'acqua che vi si trova", ha dichiarato un portavoce dell'azienda.

Gli astronauti miscelano gli ingredienti con acqua nel modulo giapponese Kibo della ISS, avviando il processo di fermentazione. Il moromi (sake non raffinato) verrà poi congelato e riportato sulla Terra. Asahi Shuzo utilizzerà questo moromi per produrre un'unica bottiglia di "Dassai MOON-Space Brew" da 100 ml, che sarà messa in vendita all'incredibile prezzo di 100 milioni di yen (circa 620.000 euro).

I ricavati saranno interamente devoluti a progetti di sviluppo spaziale nazionali. L'azienda ritiene che la produzione di sake sia più adatta agli esperimenti spaziali rispetto alla vinificazione, poiché il riso è più leggero e contiene meno acqua dell'uva.

Insomma, il sake, la tradizionale bevanda alcolica giapponese, sta per intraprendere un viaggio straordinario nello spazio. Questo antico liquore ha una storia che risale a oltre 2000 anni fa e che è profondamente radicata nella cultura giapponese: originariamente utilizzato in cerimonie religiose shintoiste, il sake è diventato nel corso dei secoli una bevanda popolare in tutto il Giappone. La sua produzione tradizionale, che richiede abilità e pazienza, è considerata una forma d'arte.

Il processo di fermentazione del sake è unico nel mondo delle bevande alcoliche. Utilizza un fungo chiamato koji per convertire l'amido del riso in zuccheri fermentabili, un processo che sarà ora replicato in condizioni di microgravità. La sfida di produrre sake nello spazio non è solo un'impresa tecnologica, ma anche un'esplorazione di come i processi biologici e chimici si comportano in assenza di gravità.

Curiosamente, il sake non è estraneo alle innovazioni tecnologiche. Nel XIX secolo, con l'apertura del Giappone all'Occidente, i produttori di sake iniziarono ad adottare tecniche di fermentazione europee, migliorando la qualità e la consistenza del prodotto. Oggi, questa bevanda millenaria sta facendo un altro salto evolutivo, questa volta nello spazio.

L'idea stessa di produrre alcolici nello spazio non è completamente nuova. Nel 2019, una distilleria scozzese ha inviato whisky sulla ISS per studiare l'effetto della microgravità sul processo di invecchiamento. Tuttavia, la produzione di sake rappresenta una sfida unica, data la complessità del suo processo di fermentazione.

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