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a cura di Dario D'Elia

Le casse dell’Unione Europea piangono e quindi il Parlamento sta lavorando alacremente per individuare nuovi possibili balzelli che possano risolvere il problema. Alain Lamassoure, membro francese del Partito Popolare europeo, è il responsabile del gruppo di lavoro che ha proposto la tassazione delle mail e degli SMS. Un’idea che certamente farebbe la felicità dei responsabili economici, ma che accenderebbe la protesta degli utenti comunitari.

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La bozza del progetto è molto chiara sulla possibile tassazione: 1,5 centesimi di euro per ogni mail spedita e 0,00001 centesimi di euro per ogni SMS. “Si tratta di noccioline, ma considerando i miliardi di spedizioni giornaliere il tutto si potrebbe trasformare in un’entrata colossale per le nostre casse”, ha dichiarato Lamassoure.

Attualmente il budget della Comunità Europea è alimentato da una combinazione di tributi correlati alle importazioni, al valore aggiunto e alla ricchezza dei singoli Stati – chiamato “Gross National Income resource”. I membri europei sono convinti, però, che il sistema di finanziamento debba essere cambiato per evitare le numerose battaglie di bilancio consumatesi negli ultimi sette anni. Dal 2008/2009, quindi, saranno normatizzate una serie di nuove proposte, che comprendono appunto la tassazione del mailing e messaging, ma anche quelle sui biglietti aerei e sulle compagnie petrolifere.

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Gli scambi fra i paesi comunitari sono aumentati considerevolmente, quindi tutti dovrebbero essere messi in condizione di comprendere che i soldi che finanziano la Comunità Europea dovrebbero provenire dalle stesse aree finanziarie che sono state agevolate dall’operato politico congiunto”, ha spiegato Lamassoure.

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