I produttori e gli artisti nigeriani minacciano uno sciopero della fame di massa, se il governo non prende iniziative contro il file sharing illegale.
Il paese africano, già famoso per la lotta armata legata al petrolio e per una nota forma di truffa tramite posta elettronica, salta agli onori delle cronache per quella che, forse, è la più insolita levata di voce delle major discografica contro il P2P.
A quanto pare, infatti, la Nigeria è il paese africano dove la musica illegale ha più successo, e copre fino all'80% dei dischi in circolazione. Una situazione insostenibile per produttori e artisti locali, che stanno progettando un'azione drastica per richiamare l'attenzione del governo.
"Sciopero della fame contro chi ci fa morire di fame", ecco come si potrebbe riassumere lo spirito della protesta. Prima di questo, tuttavia, ci saranno 24 ore senza musica, una sorta di colpo d'avvertimento. Fatichiamo, tuttavia, a immaginare il presidente Umaru Musa Yar’Adua che lascia i pozzi di petrolio in fiamme per correre trafelato a salvare dalla rovina un produttore discografico.
Chissà se i produttori di Europa e Stati Uniti vorranno fare tesoro dell'esempio offerto dai loro colleghi nigeriani? Non ci dispiacerebbe stare a vedere come andrebbe a finire.
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