John Rubinstein è stato nominato nuovo CEO di Palm, al posto di Ed Colligan, che passerà a Elevation Partners, partner di Palm. Rubinstein porta un po' di esperienza Apple in casa Palm, perché ha partecipato allo sviluppo dell'iPod. Rubinstein, tuttavia, collabora con Palm già da due anni. Il nuovo dirigente crede che Palm possa contare su molti punti di forza, tra i quali il nuovo WebOS.
Le sorti dell'azienda sono affidate al Palm Pre, che tutti vogliono mettere in competizione con l'iPhone. Sul mercato da sabato scorso, il Pre ha venduto, nel primo fine settimana, circa 50.000 unità, un numero interessante, che secondo altre fonti potrebbero arrivare a 100.000. Per gli analisti si tratta di un successo, che poteva essere maggiore, se non ci fossero stati dei limiti d'inventario.
Tim Donahue, rappresentante dell'operatore Sprint, che ha il Pre in esclusiva, ha parlato del "migliore fine settimana della nostra storia, per qualsiasi modello che abbiamo mai venduto".
Donahue ha fatto sapere, tuttavia, che la carenza di telefoni sugli scaffali "andrà avanti per un po'".
Resta qualche dubbio su come collocare questo telefono. Il touchscreen multi-touch, che abbiamo visto la prima volta al CES, obbliga a confrontarlo con l'iPhone, che fonda gran parte del suo successo su questa caratteristica. Il Palm Pre, però, è dotato di tastiera QWERTY ed è in grado di gestire molte applicazioni allo stesso tempo, aspetti che lo collocano più vicino al settore business.
Forse ha ragione il NYT: gli smartphone sono passati da capriccio a necessità, e i professionisti, ormai, sono solo una parte dei clienti a cui si rivolgono, e nemmeno la più sostanziosa.
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