La tanto citata crisi economica mondiale sta spingendo gli editori a cancellare diversi progetti futuri e a ridurre il proprio staff, un trend che potrebbe avere delle ripercussioni sui prezzi al pubblico dei videogiochi, soprattutto quelli per PlayStation 3 e Xbox 360, tendenzialmente i più cari rispetto ai mercati Wii e PC.
Secondo le analisi di Forbes e della società di ricerca Lazard Capital Markets, infatti, i consumatori non sono più propensi a spendere cifre che sfiorano i 69,99 euro (in Europa) e i 60 dollari (negli Stati Uniti) per un gioco.
Da qui la necessità di abbassare le tariffe, una politica già presa in esame da diversi publisher, come Electronic Arts, Activision e Ubisoft, che poco prima dell'ultima settimana natalizia hanno abbattuto i costi dei loro prodotti di 10-15 euro.
Per gli analisti, questa mossa commerciale - che ai nostri occhi ha tutta l'aria di essere una semplice promozione di fine anno - potrebbe prolungarsi a tempo indeterminato nei mesi a venire.
Una situazione che non dovrebbe meravigliare nessuno, soprattutto in Italia, dove i distributori avevano già predetto dallo scorso ottobre dei consistenti cali per il nostro mercato.