Un paio di settimane fa, abbiamo raccolto le dichiarazioni dell'ex produttore di Metal Gear Solid 4 e probabile neo acquisto dell'Halo Team, Ryan Payton, il quale sosteneva che il Giappone non era più il cuore pulsante dello sviluppo di videogiochi. Sull'argomento, si è espresso anche Shuhei Yoshida, il boss di Sony Worldwide Studio, il quale ha così dichiarato tra le pagine di vg274:
"Che cosa è accaduto dai giorni della PS2? La tecnologia è più sofisticata e sono apparse sempre più tecniche grafiche. La tecnologia di base si è così spostata dal Giappone per giungere negli Stati Uniti e in Europa, dove c'è diversa gente di talento che ha reso relativamente semplice formare un grande team per sviluppare giochi per questa generazione. Questo non è purtroppo il caso del Giappone, dove manca un grande mercato di supporto (quello del cinema, ad esempio) e non ci sono abbastanza persone specializzate nella computer grafica high-end, il tutto a discapito delle grandi società, le quali non hanno potuto progredire velocemente. È comunque stupefacente che alcuni team come Polyphony Digital e Kojima Production riescano ancora a generare giochi così immensi, ma entrambi non sono il centro dell'industria giapponese, purtroppo".
Le parole di Yoshida rispecchiano, in linea di massima, le difficoltà grafiche riscontrate in buona parte dei recenti software nipponici. Non per altro, allo stato attuale ci sono ben pochi esempi di produzioni realmente piacevoli dal lato visivo; ora come ora possiamo citare Metal Gear Solid 4, Devil May Cry 4 e poco altro. Un dato abbastanza deludente, soprattutto in comparazione ai risultati raggiunti da alcune società occidentali nel breve termine, come Epic Games o Crytek, ad esempio. Non a caso, la serie dei FIFA, con l'avvento della next generation, è riuscita a issarsi un gradino più in alto rispetto a Pro Evolution Soccer e proprio dal punto di vista prettamente estetico. Il discorso sulla crisi nipponica, comunque, è un tema che si spinge ben oltre i semplici tecnicismi grafici, il che dimostra che effettivamente qualcosa è cambiato negli ultimi anni.