Verifica e commento ai risultati

Recensione - Test del calibratore i1 Display Pro di X-rite, soluzione di fascia alta per monitor e proiettori. Un pacchetto hardware e software di elevato profilo, ma comunque facile da utilizzare, per fotografi e studi grafici.

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a cura di Tom's Hardware

Verifica e commento ai risultati

Una volta creato il profilo, questo può essere immediatamente verificato a livello visivo con diversi metodi (visualizzazione mappa, visualizzazione gamma sui canali RGB, confronto prima/dopo su un certo numero di immagini campione accuratamente scelte per mostrare tutte le possibili condizioni d'uso). Naturalmente, l'unica vera verifica coinvolge ancora lo strumento, e può essere fatta in meno di un minuto. La schermata di riepilogo consente di impostare liberamente gli scostamenti ritenuti accettabili, così si ha subito, a colpo d'occhio, un giudizio tipo promosso/bocciato sul profilo appena creato.

La visualizzazione del gamut nello spazio Lab è uno dei metodi visivi messi a disposizione per la calibrazione del profilo.  

È anche possibile verificare l'uniformità del pannello, tanto dal punto di vista della luminosità quanto da quello della temperatura colore, e registrare i risultati ottenuti per ottenere una sorta di "storico" delle proprie calibrazioni.

Il software appare completo ed esauriente nelle sue funzioni, semplice e piacevole da utilizzare, ma purtroppo non privo di una pecca piuttosto vistosa: non va molto d'accordo con l'interfaccia Aero di Windows 7. In parte la colpa è di Windows, che dalla versione 7 gestisce nativamente i profili colori ma non sempre in modo impeccabile - a volte è necessario aprire il Pannello di controllo > Gestione colore e verificare manualmente che nella scheda Dispositivi sia selezionato il profilo corretto come predefinito e che nella scheda Avanzate sia spuntata la casellina "Usa taratura schermo Windows". Le colpe del sistema operativo, a nostro avviso, non esimono però il produttore dal compito di evidenziare meglio queste pecche, e di nuovo si torna alla carenza di documentazione: nella sezione Q&A online si trova tutto, ma poche righe in un manuale d'uso potrebbero risparmiare diversi grattacapi all'utente finale. 

La verifica strumentale, essenziale, consente di valutare l'effettiva qualità del profilo creato e richiede meno di un minuto. 

A volte, e a noi è capitato con un portatile, è poi in ogni caso necessario disabilitare l'interfaccia Aero per ottenere un risultato corretto. Il software per default la disabilita automaticamente durante la calibrazione, quindi l'operazione non dovrebbe a rigore essere necessaria, ma di fatto la nostra esperienza con Aero ha portato sistematicamente a profili con errori enormi, poi scomparsi dopo il passaggio all'interfaccia classica (anche questa procedura è documentata sul sito del produttore). In definitiva, si ha per le mani uno strumento che, nonostante la semplicità di fondo, richiede una certa perizia nelle procedure di gestione colore. 

Non sempre la verifica è positiva. In questo caso, a meno di disavilitare l'interfaccia Aero, ci siamo ritrovati invariabilmente con errori enormi. 

Se la procedura si conclude felicemente, la qualità complessiva del profilo è molto buona, perlomeno se il monitor è di fascia medio-alta. Il gamut complessivo appare leggermente più ampio rispetto ad altri profili creati con prodotti concorrenti, in primis con lo Spyder 4 che è il principale concorrente dell'i1 Display. La gamma restituisce poi gradienti leggermente migliori, più uniformi e capaci di rendere correttamente l'intero spettro di sfumature, anche agli estremi della scala.

La verifica di uniformità del pannello.

Non sempre, però, l'i1 Display riesce a rendere correttamente la temperatura colore desiderata. Il difetto si esaspera in presenza di display di bassa qualità, per i quali la non perfetta uniformità può generare aree vistosamente "fuori target". Con lo schermo di un portatile (LG LP156WH3, che è un recente pannello da 15,6" retroilluminato a LED bianchi), siamo ad esempio riusciti ad arrivare nella migliore delle ipotesi a 6400K al centro, contro i 6500 desiderati; lontano dal centro, però, e in particolare nella parte inferiore, la temperatura era anche inferiore a 6300K, il che ha dato alle immagini visualizzate una inesistente e indesiderabile dominate calda. 

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