Calibrazione, continua

Recensione - Test del calibratore i1 Display Pro di X-rite, soluzione di fascia alta per monitor e proiettori. Un pacchetto hardware e software di elevato profilo, ma comunque facile da utilizzare, per fotografi e studi grafici.

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a cura di Tom's Hardware

Calibrazione, continua

Se si utilizza l'interfaccia semplificata, questo è tutto. In caso contrario, si passa a una seconda schermata che contiene le impostazioni del profilo, nonché il valore di gamma. Per quanto riguarda la gamma, il consiglio è sempre lo stesso: 2.2.

La seconda schermata di impostazioni (solo per modalità avanzata). 

L'adattamento cromatico consente di scegliere la matrice di trasformazione che adatta la risposta del dispositivo a quella dell'occhio umano. Esistono diverse soluzioni, nessuna delle quali può essere definita perfetta e assolutamente migliore delle altre. Lo standard ICC prevede l'utilizzo della matrice di Bradford (impostazione predefinita).

Può essere desiderabile allontanarsi dalle impostazioni di default per passare come tipo di profilo da "matrice" a "tabella", vale a dire LUT, per le schede grafiche che la supportano. Una leggerissima utility che permette di scoprire in pochi secondi se il proprio sistema gestisce correttamente la Look Up Table, può essere scaricato da questo indirizzo

La scelta dei campioni cromatici da misurare può anche essere fatta sulla base di immagini specifiche. 

Per quanto riguarda la versione del profilo, infine, il valore di default è la versione 4, ma può essere necessario scegliere un profilo v.2 per garantire compatibilità con alcuni software (la v.4 non è ancora molto diffusa e consolidata). Ad esempio, ecco cosa ci è successo utilizzando un profilo v.4 con Color Efex Pro 4.

Ecco cosa ci è accaduto in Color Efax Pro 4 dopo aver applicato un profilo V.4. Siamo stati costretti a utilizzare la V.2 per sistemare le cose.  

Fatte queste impostazioni, si passa alla schermata successiva dove si sceglie il numero di patch da misurare e si avvia la misurazione. Il campione di patch standard può essere di 119, 220 o 478 patch. Dato che uno dei più grandi miglioramenti di questa versione è la velocità di acquisizione, non c'è ragione per non scegliere il campione di maggiori dimensioni. Durante i test, la misurazione di 478 patch ha richiesto circa 7 munti, che scendono a 4 con il campione intermedio. Una volta ogni tre mesi, 3 minuti in più si possono certamente investire...

Al termine della misurazione vengono evidenziati gli errori cromatici sui campioni misurati. 

Una funzione interessante di questo prodotto è la possibilità di effettuare la calibrazione su campioni specifici e persino su campioni costruiti "ad hoc" dal software basandosi su immagini si riferimento. Ad esempio, caricando un'immagine in cui prevalgono i toni blu, il campione creato conterrà prevalentemente patch nelle diverse sfumature di blu. Ovviamente per l'utilizzo generico i campioni standard sono la soluzione migliore e più versatile, ma per grandi lavori a tema questa funzione può rivelarsi utile.

Al termine, non resta che salvare il profilo, impostando eventualmente un promemoria di calibrazione periodica. 

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