X lancia e ritira immediatamente il nuovo generatore d'immagini IA

Aurora: il sistema AI di generazione immagini di Grok, apparso brevemente sabato. Musk lo definisce un progetto interno, ma i dettagli restano incerti.

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a cura di Giulia Serena

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Il generatore di immagini Aurora, brevemente disponibile per alcuni utenti di Grok sulla piattaforma X, è stato rimosso domenica pomeriggio. L'opzione "Grok 2 + Aurora (beta)" è stata sostituita da "Grok 2 + Flux (beta)" nel menu di selezione del modello di Grok.

La comparsa e rapida scomparsa di Aurora suggerisce un lancio prematuro del sistema. Elon Musk ha confermato in un tweet: "Questo è il nostro sistema interno di generazione di immagini. È ancora in beta, ma migliorerà rapidamente". L'evento segue di pochi giorni il rilascio gratuito di Grok 2, seppur con limitazioni per gli utenti non paganti.

Aurora sembra mantenere le caratteristiche del precedente generatore di immagini di Grok, inclusa la mancanza di alcune restrizioni sui contenuti producibili. TechCrunch ha notato che il sistema non ha rifiutato una richiesta di creare "un'immagine di Trump insanguinato".

Gli utenti hanno condiviso su X esempi di immagini generate da Aurora, tra cui figure pubbliche e personaggi protetti da copyright. Sono state create numerose immagini di Sam Altman ed Elon Musk, oltre a una rappresentazione di Luigi e Topolino in un incontro di boxe.

Nonostante la libertà nella generazione di contenuti, Aurora ha mostrato alcuni limiti: a quanto pare, il sistema non produceva immagini di nudo. 

Una curiosità interessante riguarda il nome "Aurora" scelto per il generatore di X. Nella mitologia romana, Aurora era la dea dell'alba, simbolo di nuovo inizio e illuminazione. Questo potrebbe riflettere l'ambizione di X di portare una nuova luce nel campo della generazione di immagini IA.

Insomma, la breve apparizione di Aurora solleva interrogativi sulla preparazione e le politiche di contenuto dei sistemi di intelligenza artificiale di X. La capacità di Aurora di creare immagini di personaggi protetti da copyright, come Luigi e Topolino, riaccende il dibattito sulla proprietà intellettuale nell'era dell'IA. Questo non è un problema nuovo: già negli anni '60, l'artista Harold Cohen sperimentava con programmi che generavano arte, sollevando questioni simili.

La mancanza di alcune restrizioni sui contenuti producibili da Aurora riflette una tendenza più ampia nel campo dell'IA generativa. Mentre alcuni sviluppatori optano per sistemi fortemente limitati, altri, come X, sembrano favorire un approccio più aperto. 

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