I colleghi di Phoronix hanno messo alla prova le nuove CPU Intel Alder Lake, comparando le prestazioni offerte da Windows 11 e da differenti distribuzioni Linux con risultati sorprendenti.
Le nuove CPU, che hanno già dato prova di essere le migliori in ambito gaming, si adattano meglio a Windows 11 che al sistema operativo open source: decisamente una sorpresa, visto che in passato benchmark alla mano Windows raramente usciva vincitore da questi confronti.
Phoronix ha svolto i suoi test utilizzando il suo benchmark Phoronix Test Suite su questa configurazione:
- CPU: Intel Core i9-12900K
- Scheda Madre: Asus ROG Strix z690-e Gaming WiFi con bios aggiornato
- RAM: Corsair DDR5-4400 64GB
- SSD: WD Black SN850 NVMe
- Scheda video: Grafica integrata Alder Lake GT1
Qui sotto vi riportiamo invece i sistemi operativi su cui sono stati effettuati i benchmark:
- Clear Linux 35250: la distribuzione linux realizzata da intel, solitamente la più prestante su hardware x86 per via delle varie patch e del lavoro di ottimizzazione svolto da intel
- Fedora Workstation 35: l’ultima release del progetto comunitario di Red Hat
- Ubuntu 21.10: Il rilascio più recente di Ubuntu provato con il kernel di default, il 5.15 disponibile ufficialmente come opzione e il 5.16 compilato da Git
- Windows 11 Pro : sono stati installati tutti gli aggiornamenti proposti da Microsoft
Phoronix ha testato prestazioni grafiche e di calcolo, prestazioni dei browser, encoding video e immagini, Blender e molto altro con Windows 11 Pro vincitore assoluto nel 45% dei casi.
La motivazione dietro questi risultati è semplice e riguarda l’architettura di Alder Lake: vi ricordiamo che i nuovi chip Intel sono realizzati a partire da 2 tipi di core: i “P-Core” sono destinati alle alte prestazioni e vengono abbinati a “ E-core”, progettati puntando all'efficienza e al risparmio energetico.
Il kernel Linux è in grado di gestire sistemi multi processore, ma su piattaforma Alder Lake non è in grado di determinare quali core siano ad alte prestazioni e quali no, comportandosi in maniera non dissimile da Windows 10 e caricando indifferentemente core ad alte e basse prestazioni. La motivazione di questo comportamento è da imputarsi alla mancanza di supporto della tecnologia di Intel chiamata "Thread Director", che permette al sistema operativo di ricevere una telemetria in tempo reale dei core disponibili e di indirizzare correttamente i carichi di lavoro su ognuno.
Phoronix comunica in oltre che attualmente non c’è un vero e proprio workaround per risolvere il problema, a meno di disabilitare gli “E-core” fintanto che Intel non fornirà supporto agli sviluppatori del Kernel per integrare Thread Director nelle prossime release.