Annunciata a metà 2018, l'interfaccia VirtualLink prometteva una connessione a cavo singolo per i futuri visori VR, ma il suo utilizzo non ha mai davvero preso piede e, a quanto mare, mai lo farà. La scorsa settimana si è scoperto che NVIDIA ha deciso di non supportare VirtualLink sulle sue schede grafiche GeForce RTX serie 30. Inoltre, il sito web del VirtualLink Consortium è ora offline.
La prima generazione di visori VR necessitava di tre cavi: DisplayPort o HDMI per video/audio, USB per sensori ed alimentazione. Usare tre cavi non è esattamente comodo e a metà del 2018 un consorzio di aziende high-tech aveva introdotto l'interfaccia VirtualLink per semplificare le cose. I requisiti per il cavo erano piuttosto rigidi: doveva essere conforme a USB-C 1.3, utilizzare coppie differenziali schermate per le sue coppie USB 3.0 (che in genere utilizzavano coppie USB 2.0 non schermate) ed essere collegato con un orientamento particolare.
Il consorzio e l'interfaccia erano supportati dalla maggior parte delle aziende interessate alle tecnologie AR e VR, tra cui AMD, Facebook, HTC, Microsoft, Nvidia e Valve. Ma sembra che il forte interesse non sia stato sufficiente per portare l'interfaccia al successo.
NVIDIA è stata la prima azienda ad offrire un connettore VirtualLink sulle sue schede grafiche di prima generazione GeForce RTX serie 20 con architettura Turing. Le reference board Super della serie GeForce RTX 20 di seconda generazione dell'azienda avevano invece abbandonato il connettore, il quale rimane assente anche nelle schede GeForce RTX 30.
AMD non ha mai offerto un’uscita VirtualLink sulle sue schede grafiche reference della serie Radeon RX 5000. Inoltre, anche gli ultimi visori VR, come Vive Cosmos di HTC, Oculus Rift S di Facebook e Index di Valve non utilizzano VirtualLink. Valve ha provato a costruire un adattatore VirtualLink per il suo Index, ma lo ha cancellato a causa di problemi di affidabilità nell'agosto del 2019. In effetti, l'unico dispositivo che può utilizzare il connettore VirtualLink di Nvidia è Oculus Quest collegato a un PC che esegue il software Oculus Link utilizzando un cavo adatto. Tecnicamente, in questo caso non si tratta di una vera e propria connessione VirtualLink, ma consente di usare la porta per lo scopo per il quale è stata pensata.
Apparentemente, NVIDIA non è l'unica ad aver perso interesse per l'interfaccia. Il sito web del consorzio è ora offline e reindirizza alla voce VirtualLink su Wikipedia.
Sebbene la specifica VirtualLink esista e possa essere implementata dalle aziende interessate, senza il supporto di giganti come NVIDIA e dei produttori di visori VR più popolare, l'interfaccia è morta a tutti gli effetti. Ciò che resta da vedere è se nel prossimo futuro sarà possibile una connessione a cavo singolo per AR e VR. Ad esempi esistono interfacce come USB4 (nella sua implementazione "completa") e Thunderbolt 4 che supportano una larghezza di banda notevole, tante funzionalità e hanno requisiti di implementazione piuttosto rigidi.
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