Vi il Ryzen 7 9800X3D di AMD finito al centro di un dibattito dopo che diverse segnalazioni hanno evidenziato problemi di surriscaldamento e danneggiamento dei chip? La questione ha assunto contorni più definiti quando ASRock, uno dei principali produttori di schede madri, ha recentemente rilasciato dichiarazioni ufficiali sul fenomeno, suggerendo una soluzione sorprendentemente semplice per alcuni dei casi segnalati.
Tutto è iniziato con un post su Reddit dell'utente t0pli, che ha condiviso l'immagine di un Ryzen 7 9800X3D letteralmente bruciato nel socket della sua scheda madre. L'immagine, diventata rapidamente virale, ha riacceso i timori nella comunità di appassionati, soprattutto considerando che problemi simili avevano già afflitto la generazione precedente con il Ryzen 7 7800X3D, in particolare su schede madri Asus, a causa di voltaggi impropri inviati alla CPU.
In quel caso, AMD aveva risolto il problema in pochi giorni con un aggiornamento del microcodice. Questa volta, però, la situazione appare più complessa e coinvolge principalmente il produttore ASRock, che si è trovato sotto i riflettori proprio come accadde ad Asus con la generazione precedente.
Dopo aver ricevuto la CPU danneggiata e la scheda madre dall'utente Reddit, ASRock ha condotto un'indagine approfondita. Il risultato, comunicato tramite un comunicato stampa ufficiale, ha sorpreso molti: secondo l'azienda, è stato possibile ripristinare la normale funzionalità del processore "dopo aver pulito e rimosso i detriti dal socket della CPU". Il sistema ha poi superato i test di stress "senza necessità di ulteriori riparazioni".
ASRock ha inoltre affrontato più in generale i problemi di avvio riscontrati con i processori Ryzen 9000, affermando che l'aggiornamento del BIOS alla versione 3.20 o successive dovrebbe risolvere qualsiasi difficoltà di boot. Una soluzione software per un problema che sembrava essere prettamente hardware.
I dati raccolti da un membro della community ASRock mostrano un quadro preoccupante per il produttore. Su 72 segnalazioni di malfunzionamenti del Ryzen 7 9800X3D, ben 56 riguardavano schede madri ASRock. Tuttavia, le modalità di manifestazione e risoluzione del problema sono risultate estremamente variabili: alcuni utenti sono riusciti a recuperare il processore con un semplice aggiornamento del BIOS, mentre altri hanno dovuto inviare la CPU per la sostituzione.
Uno scenario più complesso
Il canale YouTube Gamers Nexus, noto per le sue approfondite analisi tecniche, ha acquistato i componenti danneggiati dell'utente originale per condurre un'indagine indipendente. Nonostante gli sforzi, non è stato possibile identificare una causa univoca. L'analisi ha concluso che il danno potrebbe essere il risultato di un errore dell'utente oppure di un problema con il meccanismo di ritenzione del socket AM5.
Un elemento interessante emerso dall'indagine riguarda i meccanismi di ritenzione del socket AM5. Esisterebbero due diversi fornitori con design leggermente differenti. Con uno di questi design, il blocco della CPU effettuato con un'angolazione non corretta potrebbe causare un disallineamento, portando al surriscaldamento e al danneggiamento del processore.
Nel caso specifico analizzato da Gamers Nexus, il danno si è verificato su una scheda madre MSI, suggerendo che il problema potrebbe non essere limitato al solo marchio ASRock, ma potenzialmente estendersi all'intero ecosistema dei socket AM5.
Nonostante l'allarmismo generato dalle segnalazioni, è importante mantenere una prospettiva equilibrata. Le alcune decine di casi riportati rappresentano una percentuale estremamente ridotta rispetto alle migliaia di sistemi che utilizzano il Ryzen 7 9800X3D senza alcun problema. La maggior parte degli utenti, inclusi molti recensori professionisti, continuano a utilizzare questo processore quotidianamente senza riscontrare anomalie.
Per chi dovesse comunque incontrare problemi, ASRock raccomanda di contattare direttamente il supporto attraverso il modulo presente sul proprio sito web ufficiale. AMD, dal canto suo, non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali specifiche su questo problema, ma continua a monitorare la situazione.
Resta da vedere se questo fenomeno porterà a revisioni dei meccanismi di ritenzione dei socket AM5 nelle future generazioni di schede madri, o se un semplice aggiornamento del BIOS potrà definitivamente risolvere quella che potrebbe essere una combinazione di fattori hardware e software alla base del problema.
Dalla presa!
Siete scandalosi
Questo commento è stato nascosto automaticamente. Vuoi comunque leggerlo?