Dopo gli EV è la volta dei semiconduttori: nuovi dazi USA sui prodotti cinesi

L'aumento del tariffario sui semiconduttori è un passo importante per promuovere la sostenibilità degli investimenti stanziati dal governo Biden.

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a cura di Marco Silvestri

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Dopo aver annunciato un incremento dei dazi sui veicoli elettrici cinesi, il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha annunciato un significativo aumento delle tariffe su diverse importazioni cinesi, inclusi alcuni settori chiave nell'ottica della competizione tra i due paesi come i semiconduttori, i veicoli elettrici, le batterie e i loro componenti, oltre a celle solari e numerosi altri componenti tecnologici.

Una nota rilasciata dalla Casa Bianca rivela che la tariffa sui semiconduttori cinesi salirà dal 25% al 50% entro il 2025, raddoppiando di fatto la tassazione vigente.

L'industria dei semiconduttori è considerata essenziale per il funzionamento delle società moderne, con applicazioni che spaziano dai semplici microonde ai droni militari autonomi avanzati e molti altri dispositivi. La scorsa settimana, il Segretario al Commercio degli Stati Uniti, Gina Raimondo, ha dichiarato al Congresso statunitense che una presa di controllo della TSMC da parte della Cina sarebbe devastante per l'economia americana.

In questo contesto, gli USA stanno compiendo sforzi per riconquistare la leadership nella tecnologia dei semiconduttori. Con l'approvazione del CHIPS Act nel 2022, il governo ha destinato 280 miliardi di dollari per stimolare la crescita delle aziende di semiconduttori americane come Intel, e per attirare aziende internazionali come la TSMC a stabilirsi negli Stati Uniti. Raimondo ha sollecitato ulteriori investimenti per mantenere l'America in una posizione di vantaggio, specialmente mentre la Cina intensifica la produzione di chip per contrastare le sanzioni americane.

Le restrizioni statunitensi al trasferimento di tecnologie alle aziende tecnologiche cinesi hanno spinto quest'ultime a sviluppare alternative nazionali. Ad esempio, l'Olanda ha impedito ad ASML di esportare in Cina le sue attrezzature per la litografia avanzata, essenziali nella produzione di chip high-tech. Di fronte a ciò, il Presidente cinese Xi Jinping ha affermato al Primo Ministro olandese che la Cina non necessita della tecnologia ASML per il suo progresso tecnologico. Poco dopo, il colosso cinese Naura Technology ha annunciato il suo ingresso nel mercato degli strumenti di litografia, insieme al gruppo Shanghai Micro Electronics Equipment (SMEE).

La risposta della Cina alle nuove tariffe statunitensi non è ancora chiara, ma è improbabile che il gigante asiatico rimanga passivo, specialmente considerando la sua concorrenza con gli USA per il potere globale. Liu Pengyu, portavoce dell'Ambasciata cinese a Washington, ha sollecitato gli USA a considerare positivamente lo sviluppo cinese e a cessare di usare l'eccesso di capacità come pretesto per il protezionismo commerciale.

Nonostante la mossa di Biden sia stata generalmente ben accolta dai leader sindacali e da molti membri del Partito Democratico, ci sono state alcune eccezioni.

David French, vicepresidente esecutivo per le relazioni governative della National Retail Federation, ha criticato l'aumento delle tariffe, sostenendo che in un periodo di inflazione non dovrebbero essere imposte ulteriori tasse sui prodotti importati, che alla fine graveranno sui consumatori americani.

Il governatore democratico del Colorado, Jared Polis, ha espresso la sua contrarietà sul social media X, definendo la decisione "una terribile notizia per i consumatori americani e un grande passo indietro per l'energia pulita", etichettandola come un'imposta regressiva diretta sugli americani. Dal canto loro, i repubblicani hanno criticato Biden per non essere abbastanza severo con la Cina, descrivendo l'annuncio come una mossa elettorale dell'ultimo minuto.

Questo aumento delle tariffe è solo l'ultimo sviluppo di una guerra commerciale in corso che potrebbe avere effetti significativi sulla tecnologia americana, anche se la Cina sta facendo rapidi progressi nello sviluppo di una sua tecnologia indipendente nonostante le sanzioni.

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