Una causa legale minaccia il futuro della stampa 3D casalinga

Un'azienda pioniere della stampa 3D ha accusato Bambu Lab di aver violato dei brevetti, ma a rischio non c'è solo l'azienda cinese.

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a cura di Marco Pedrani

Managing Editor

Stratasys, azienda leader nel settore della stampa 3D industriale, ha intentato due cause per violazione di brevetti contro Bambu Lab, uno dei produttori di stampanti 3D consumer più apprezzati sul mercato. Le azioni legali sono state depositate l'8 agosto presso la Corte distrettuale degli Stati Uniti per il distretto orientale del Texas.

L'esito delle cause potrebbe rivoluzionare il mercato delle stampanti 3D consumer

Le cause riguardano complessivamente 10 brevetti detenuti da Stratasys, alcuni dei quali originariamente appartenenti a MakerBot prima dell'acquisizione nel 2013. Stratasys chiede un processo con giuria contro sei aziende associate al marchio Bambu Lab.

Se Stratasys dovesse vincere le cause, l'impatto sull'industria della stampa 3D consumer potrebbe essere dirompente. Tra i brevetti contestati, due in particolare potrebbero avere conseguenze significative:

  • Il brevetto sulle "torri di spurgo" utilizzate per il cambio automatico del filamento durante la stampa, funzione chiave per la stampa multicolore di Bambu Lab;
  • Il brevetto sul piano di stampa riscaldato, componente presente in praticamente tutte le stampanti 3D moderne per garantire l'adesione dei primi strati.

Altri brevetti riguardano metodi di formazione degli oggetti 3D, calibrazione dell'estrusore, comunicazione wireless e utilizzo di tag RFID per identificare il filamento installato.

Le possibili conseguenze

Se Stratasys dovesse avere successo nel difendere i brevetti contestati, molti produttori di stampanti 3D consumer potrebbero dover rivedere le proprie tecnologie, o stipulare accordi di licenza. Ciò potrebbe portare a un aumento dei costi, o limitazioni delle funzionalità per i dispositivi attualmente sul mercato.

Bambu Lab ha dichiarato di non aver ancora ricevuto i documenti ufficiali relativi alle cause. L'azienda non ha al momento rilasciato ulteriori commenti sulla vicenda.

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