Un URL da oltre 10 milioni di dollari: l'acquisto di OpenAI

ChatGPT è ora accessibile anche dal dominio chat.com

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a cura di Luca Zaninello

Managing Editor

Il CEO di OpenAI, Sam Altman, ha recentemente annunciato l'acquisizione del dominio chat.com attraverso un post su X, reindirizzando il sito a ChatGPT. Il precedente proprietario del dominio, Dharmesh Shah, fondatore e CTO di HubSpot, aveva acquistato il sito per 15,5 milioni di dollari all'inizio del 2023, rivendendolo dopo pochi mesi a una cifra non pubblicata ma superiore alla spesa iniziale.

L'evoluzione dell'interfaccia di comunicazione tra umani e macchine ha percorso un lungo cammino, partendo dai primi tentativi di creazione di linguaggi di programmazione accessibili fino agli odierni sistemi di chat basati su intelligenza artificiale. Un elemento cruciale in questa evoluzione è stato il modo in cui questi sistemi hanno permesso agli utenti di interagire con i computer in una forma più naturale e intuitiva.

Nei primi anni della computazione, gli utenti dovevano imparare complessi codici e comandi per operare macchine. Questo cambiò radicalmente con l'introduzione delle interfacce grafiche e, successivamente, con lo sviluppo delle tecnologie touchscreen, ma la vera rivoluzione è arrivata con l'avvento delle interfacce basate sulla chat. Queste permettono agli utenti di comunicare con i sistemi informatici attraverso il linguaggio naturale, una svolta che ha reso la tecnologia ancora più accessibile a un pubblico globale.

Il progresso non si è fermato ai semplici chatbot. Le tecnologie di AI come ChatGPT hanno superato i limiti delle semplici risposte pre-programmate, introducendo capacità di apprendimento e di adattamento in tempo reale, mimando con crescente precisione il dialogo umano e offrendo soluzioni personalizzate agli utenti.

La compravendita di chat.com, come anche l'introduzione di Apple Intelligence e ChatGPT nei recenti iPhone 16, sottolinea l'importanza crescente delle interfacce di comunicazione intuitiva basate su intelligenza artificiale generativa. Shah, motivando l'acquisto originale, ha affermato:

"Il motivo per cui ho acquistato chat.com è semplice: Credo che l'UX basata sulla chat (#ChatUX) sia la prossima grande novità del software. Comunicare con i computer/software attraverso un'interfaccia in linguaggio naturale è molto più intuitivo. Questo è possibile grazie all'intelligenza artificiale generativa".

Queste parole rimarcano l'interesse verso tecnologie che facilitano un dialogo naturale con le macchine, promettendo rivoluzioni nell'interazione umano-computer.

Nell'ambito del rebranding di OpenAI, l'acquisizione del dominio chat.com si allinea all'introduzione dei nuovi modelli di ragionamento della serie "o1", illustrati a settembre. In quella occasione, Bob McGrew, ex capo ricerca, ha espresso il desiderio di questi nuovi nomi "più razionali" per rappresentare meglio il lavoro dell'azienda.

Il fenomeno dell'accumulo di "domini vanity" non è nuovo. Di recente, la startup AI Friend ha investito 1,8 milioni di dollari nel dominio friend.com, sottolineando l'importanza strategica di tali investimenti principalmente dopo aver raccolto 2,5 milioni di dollari in fondi. Con 6,6 miliardi di dollari raccolti da OpenAI, la spesa per chat.com, anche superiore ai 10 milioni di dollari, rappresenta una piccola porzione dei fondi a disposizione.

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