Ripensare tutto
CULV raccoglieva interesse per via delle specifiche. Le unità erano sottili, l'autonomia aumentava. Eppure la transizione verso CULV prese il via dal prodotto principale di Intel, il chip. Nel 2010 l'azienda diede vita a una "Corporate Strategic Discussion" per capire come reinventare il PC.
In un momento storico in cui gli esperti e le tendenze di vendita sottolineavano a più riprese "la morte del desktop", quella era una discussione difficile, necessaria e che forse si sarebbe dovuta fare prima. Quale sarebbe stato l'uso futuro del PC?
Karen Regis, mobile marketing manager di Intel e parte dell'azienda dal 1990, ha iniziato la sua carriera nel reparto ingegneria (curava meccanica e termica di piattaforme mobile), poi è passata al marketing tecnico e ora gestisce la strategia marketing per gli Ultrabook.
Era presente al meeting del 2010 e ci ha riassunto l'approccio di Intel di quei giorni: "Bisognava definire tutto, a partire dall'esperienza utente. Quali sono le esperienze che vogliamo offrire? Come vogliamo si sentano le persone quando stanno usando il PC e altri dispositivi? La discussione non era confinata al PC. All'interno dell'esperienza utente, quali sono gli usi principali? Di che tipo di capacità e tecnologie abbiamo bisogno? Quale chip ci consente di offrire tutto questo?".
Karen Regis
Per alcuni il focus sull'esperienza utente come punto di partenza potrebbe essere ovvio, specialmente col senno di poi, ma ricordatevi che per un colosso è difficile cambiare rotta. I vertici di Intel volevano vedere ricerche, vecchie e nuove, per decidere di cambiare, e questo ha richiesto tempo.
Ad esempio, uno degli studi di Intel riguardava i momenti in cui l'utente prende il suo prodotto, lo accende un momento per guardare qualcosa o fare brevi operazioni e poi lo mette via. Si può discutere se questo sia o no un caso d'uso, ma impatta su come gli ingegneri devono progettare i processori, quanto rapidamente devono essere disponibili i dati non appena il prodotto si accende e così via.