Intel ha dovuto dimostrare le sue intenzioni...
DeLine ci ha descritto i primi dodici mesi dell'iniziativa Ultrabook come un "un'anatra che si sposta sott'acqua". Nessuno ha visto Intel muoversi dietro le quinte, progettando gli investimenti da fare nell'ecosistema, gli incontri con gli OEM e il lavoro atto ad allontanare preoccupazioni e molto, molto scetticismo. Il ciclo di progettazione tipico degli OEM, da quanto un prodotto passa dall'essere un concept al mercato è di oltre 12 mesi.
Dall'estate 2011 a quella del 2012 Intel ha dovuto affrontare gli scivoloni di CULV e netbook, mentre il mondo sbavava per gli iPad e iniziava la sua storia d'amore con Android. Il tutto mentre l'azienda non riusciva a ottenere commesse significative in ambito tablet e smartphone.
Ad aggravare il problema c'erano gli OEM, che ancora si ricordavano quando nel 2008 Intel era sul punto di presentare Rich Creek 2, un primo tentativo di imporre un form factor ai notebook. I design di riferimento erano pronti, gli chassis anche. Insomma, tutto era sul punto di partire ma poi è arrivata la recessione. Intel ha messo in atto il piano B, il solito copione: cancellare tutto e risparmiare soldi.
Tre anni dopo Intel si è presentata alla porta di tutti assicurando intenzioni più serie. Abbiamo chiesto a Rob DeLine in che modo Intel avvese convinto i partner che gli Ultrabook fossero un nuovo Centrino piuttosto che un altro Rich Creek 2. Si è messo a ridere e ci ha chiesto se fossimo sposati. "Conosco lo sguardo di mia moglie quando è seria". In termini pratici, che cosa significa? Circa 300 milioni di dollari. A Intel ne servirono la metà per stimolare la domanda verso Centrino, e un investimento di tale portata non era mai stato fatto per Rich Creek 2.
Il fondo da 300 milioni annunciato nell'agosto 2011 fu solo una parte delle azioni messe in campo dall'azienda. Quei soldi erano stati stanziati per investimenti in aziende produttrici di hardware e tecnologie software focalizzate a migliorare l'interazione delle persone con gli Ultrabook, permettere il raggiungimento di un'autonomia giornaliera, consentire la realizzazione di progetti innovativi e migliorare la capacità di archiviazione.
Secondo DeLine, Intel sta investendo "una quantità di denaro simile in marketing. Nel 2013 il massimo sforzo pubblicitario si è concentrato proprio sugli Ultrabook. Andiamo ovunque a parlare di Ultrabook. Quando lo fai per conto dei massimi dirigenti allora le persone ti guardano negli occhi e sanno che fai sul serio".