Nell'ottobre di quest'anno sarà rilasciata una versione del sistema operativo Ubuntu Linux da utilizzarsi sui dispositivi mobile. Il progetto Ubuntu Mobile and Embedded nasce dal lavoro della community Ubuntu, affiancato da uno staff messo a disposizione da Intel.
Il CTO di Ubuntu, Matt Zimmerman, afferma: "È chiaro che nuovi dispositivi - piccoli, maneggevoli, con grafica all'altezza e la possibilità di andare su Internet - stanno cambiando il modo in cui comunichiamo e collaboriamo".
"Questi dispositivi impongono maggior domanda di software open-source e richiedono interfacce grafiche innovative, migliorando i consumi e la reattività".
In attesa di dettagli maggiori, che verranno rilasciati all'Ubuntu Developer Summit di Siviglia dal 6 all'11 maggio, non è difficile notare come l'open source si stia imponendo in ambito mobile: Intel è al lavoro su questo progetto ma anche su un Internet Mobile Device con distribuzione cinese, Nokia fa già uso della tecnologia open-source e tanti altri sono gli esempi disponibili.
L'open-source sta raccogliendo sempre più consensi e un livello di maturità in grado per certi versi di far paura ai più quotati software proprietari. Permangono pecche filosofiche e funzionali, ma tutto si può risolvere. Possiamo dire che l'open source è piena pubertà? Ancora qualche brufolo di troppo, ma poi dovrebbe crescere un bel ragazzone forte e magari, chi adesso non vi fa caso, imparerà ad apprezzarlo.
Noi non aspettiamo altro, come ripetiamo spesso, l'unico nostro mezzo per imporci è la scelta. Speriamo di averla!