TSMC ha ottienuto il permesso di produrre chip a 2nm al di fuori di Taiwan. La decisione, per molti versi storica, è stata presa dal Ministro degli Affari Economici taiwanese J.W. Kuo e annunciata durante una conferenza stampa.
Questa decisione segna un cambiamento significativo nella strategia industriale di Taiwan. In precedenza, TSMC era limitata a produrre i suoi chip più avanzati solo sul territorio nazionale, come parte del cosiddetto "Silicon Shield", una politica volta soprattutto a garantire la protezione degli alleati in caso di attacco cinese.
"Quelle erano regole del passato. I tempi sono cambiati", ha dichiarato Kuo. "Le aziende private dovrebbero prendere le proprie decisioni commerciali basandosi sui loro progressi tecnologici. Il principio di base è che le imprese possano trarre profitto dai loro investimenti all'estero."
Il ministro ha spiegato poi che TSMC sta costruendo fabbriche negli Stati Uniti con l'obiettivo di servire i clienti americani, dato che il 60% delle aziende di progettazione di chip nel mondo ha sede negli USA.
Attualmente, TSMC produce chip con tecnologia N4 (classe 4nm) nel suo stabilimento Fab 21 fase 1 in Arizona. La fase 2 dello stesso impianto, prevista per il 2028, dovrebbe essere in grado di produrre chip con processi a 3nm. Teoricamente, TSMC potrebbe installare strumenti più avanzati per rendere Fab 21 fase 2 capace di produrre semiconduttori con nodi di produzione N2.
Tuttavia, secondo la roadmap attuale, le tecnologie di fabbricazione A16 e N2 di TSMC sono destinate ad essere utilizzate nella Fab 21 fase 3 entro la fine del decennio.
Resta da vedere se TSMC esporterà effettivamente il suo processo di produzione a 2nm negli stabilimenti statunitensi. L'azienda avrà almeno due siti in grado di produrre chip a 2nm a Taiwan nel 2025-2026, e si presume che avrà capacità sufficiente per i suoi processi di fabbricazione N2, N2P, N2X e A16 nei prossimi anni.
Il ministro Kuo ha anche affrontato le preoccupazioni sui potenziali cambiamenti nelle politiche commerciali statunitensi sotto Donald Trump. Ha sottolineato le forti capacità tecnologiche di Taiwan e ha previsto un impatto minimo sugli esportatori taiwanesi, che stanno beneficiando della guerra commerciale tra USA e Cina. Molti produttori taiwanesi stanno sostituendo i fornitori cinesi per le aziende statunitensi e aumentando la produzione a Taiwan.
Kuo ha minimizzato l'impatto a lungo termine delle possibili politiche di Trump, osservando che la sua presidenza è limitata a quattro anni, il che riduce la sua potenziale influenza sul commercio globale.