TSMC, il principale produttore di semiconduttori al mondo, ha raggiunto risultati eccezionali nel suo nuovo stabilimento di Phoenix, in Arizona. Secondo quanto dichiarato dal presidente di TSMC USA Rick Cassidy, durante un webinar il 23 ottobre, la fabbrica americana ha ottenuto una resa produttiva del 4% superiore rispetto agli impianti comparabili a Taiwan.
Questo risultato è particolarmente significativo per TSMC, che tradizionalmente riserva le sue strutture più avanzate ed efficienti a Taiwan. Rappresenta anche un importante successo per Washington, considerando che TSMC riceverà 6,6 miliardi di dollari in finanziamenti diretti dal governo federale nell'ambito del CHIPS Act.
Nonostante le sfide iniziali legate alle pratiche lavorative e alle differenze culturali, che hanno causato ritardi nell'avvio della produzione, TSMC sembra aver superato le difficoltà. Il CEO C.C. Wei ha confermato che lo stabilimento ha già iniziato la produzione ingegneristica di chip a 4nm con risultati "molto soddisfacenti e un'ottima resa".
La notizia è stata seguita dall'annuncio che nello stabilimento di Phoenix verranno prodotti i chip A16 Bionic di Apple (presente sull'iPhone 15 che potete trovare scontato su Amazon) e presto anche i chip AI per HPC di AMD.
Sebbene gli analisti prevedano che la capacità produttiva oltreoceano di TSMC rappresenterà solo il 10% della sua produzione globale, si tratta comunque di un risultato importante per gli Stati Uniti nel loro sforzo di riportare la produzione di semiconduttori entro i confini nazionali.
Il successo dello stabilimento in Arizona potrebbe incoraggiare TSMC a espandere ulteriormente la sua presenza negli USA. Il sito attuale può ospitare fino a sei fabbriche, mentre al momento ne sono previste solo due.
Questo posiziona l'azienda come potenziale beneficiaria di ulteriori finanziamenti, nel caso in cui la Casa Bianca decidesse di implementare un secondo programma di investimenti per aumentare la capacità produttiva di semiconduttori in America.
L'espansione della produzione di TSMC negli Stati Uniti rappresenta un passo significativo verso la diversificazione geografica della catena di approvvigionamento dei semiconduttori, contribuendo a ridurre i rischi legati all'instabilità regionale e a rafforzare la sicurezza tecnologica del paese.