L'amministrazione Trump ha fatto marcia indietro sulle controverse tariffe del 145% destinate ai prodotti tecnologici di importazione cinese, concedendo un'esenzione che ha fatto tirare un sospiro di sollievo all'intero settore elettronico statunitense. La decisione, comunicata a tarda notte venerdì dall'ufficio doganale americano, rappresenta una svolta significativa nella guerra commerciale con Pechino, escludendo computer, smartphone, console di gioco e componenti elettronici dall'applicazione di dazi che avrebbero potuto paralizzare il mercato tecnologico americano. L'esenzione riguarda non solo la tariffa monstre del 145%, ma anche il più contenuto dazio temporaneo del 10% imposto su prodotti provenienti da altri paesi.
Le conseguenze immediate di questa decisione saranno percepibili dai consumatori americani, che non dovranno affrontare aumenti vertiginosi sui prezzi di laptop, smartphone e console. I principali produttori come HP, Dell, Microsoft, ASUS, Acer e Razer possono ora ripristinare le normali operazioni commerciali, dopo giorni di confusione e incertezza. Proprio Razer aveva apparentemente sospeso la vendita dei suoi laptop negli Stati Uniti, mentre Acer aveva già annunciato incrementi di prezzo in vista dell'applicazione delle tariffe.
Alcune aziende avevano iniziato ad adeguare i listini: i dispositivi portatili da gaming come il Lenovo Legion Go S e l'MSI Claw avevano subito aumenti rispettivamente di 50 e 100 dollari. Ma la situazione sarebbe potuta precipitare drasticamente se le tariffe del 145% fossero entrate in vigore: il prezzo dei prodotti elettronici sarebbe più che raddoppiato, causando una probabile interruzione delle forniture presso rivenditori come Best Buy e Amazon.
Oltre ai prodotti finiti, l'esenzione include anche componenti fondamentali come hard disk, processori e chip di memoria. Questa inclusione è particolarmente significativa poiché i semiconduttori rappresentano elementi strategici non solo per l'elettronica di consumo, ma per l'intera infrastruttura tecnologica americana, dai data center alle applicazioni di intelligenza artificiale.
Nonostante il sollievo immediato, permangono elementi di preoccupazione. La catena di approvvigionamento dell'elettronica è globale e complessa: i laptop, ad esempio, non vengono importati come entità monolitiche, ma assemblati utilizzando componenti provenienti da diverse parti del mondo. Anche con l'esenzione sui prodotti finiti, potrebbero verificarsi aumenti di costo nelle fasi intermedie della produzione.
Gli esperti avvertono che questa tregua potrebbe essere temporanea. Come riportato da Bloomberg, "l'esclusione è un segnale che i prodotti potrebbero presto essere soggetti a una tariffa differente, seppur quasi certamente inferiore per la Cina". L'imprevedibilità delle relazioni tra l'amministrazione Trump e Pechino potrebbe spingere i produttori di PC a gestire con estrema cautela produzione e spedizioni, per evitare di ritrovarsi con magazzini pieni di merce in Cina nel caso di un improvviso deterioramento delle relazioni bilaterali.
La situazione rimane fluida, con le aziende tecnologiche che continuano a monitorare gli sviluppi diplomatici e commerciali. Gli analisti del settore prevedono che i produttori potrebbero comunque diversificare le proprie catene di fornitura, riducendo la dipendenza dalla Cina anche in assenza di tariffe immediate, come strategia difensiva contro future tensioni commerciali.
Le ultime due settimane hanno rappresentato un periodo di straordinaria volatilità per il settore tecnologico americano, con decisioni che cambiavano quasi quotidianamente. Per i consumatori, la notizia dell'esenzione significa che, almeno per il momento, potranno continuare ad acquistare dispositivi elettronici senza subire drastici aumenti di prezzo. Ma come dimostra l'andamento recente, la stabilità del mercato rimane fragile e soggetta a rapidi cambiamenti derivanti dalle decisioni politiche.
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