Trump cambia rotta con NVIDIA dopo una cena "milionaria" con Jensen Huang

L'amministrazione Trump ha infatti fatto marcia indietro sul piano di bloccare l'esportazione delle GPU Nvidia H20 HGX verso la Cina.

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a cura di Andrea Maiellano

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L'amministrazione Trump ha infatti fatto marcia indietro sul piano di bloccare l'esportazione delle GPU Nvidia H20 HGX verso la Cina, dopo un incontro tra il CEO dell'azienda Jensen Huang e il presidente americano. Durante questa cena esclusiva, tenutasi nel resort Mar-a-Lago di Trump, Huang avrebbe promesso significativi investimenti nelle infrastrutture di intelligenza artificiale sul suolo americano, convincendo l'amministrazione a rivedere la sua posizione.

Le restrizioni, frutto di mesi di preparazione da parte del governo statunitense, avrebbero dovuto entrare in vigore questa settimana, colpendo direttamente le GPU H20 HGX, che rappresentano i processori AI più potenti ancora consentiti per la vendita in Cina. Secondo quanto riportato da NPR, che cita due fonti anonime, la promessa di NVIDIA di aumentare gli investimenti nei data center AI basati negli Stati Uniti avrebbe giocato un ruolo determinante nel cambiamento di rotta dell'amministrazione Trump.

Questo sviluppo appare particolarmente significativo considerando che l'amministrazione Trump intendeva bloccare le spedizioni di H20 verso la Cina ancor prima del 15 maggio, data in cui entreranno in vigore le nuove regole sulla "AI Diffusion" dell'amministrazione Biden, che limiteranno ulteriormente l'accesso della Cina ai processori americani per l'intelligenza artificiale.

La situazione normativa attuale è estremamente complessa. Nvidia aveva specificamente progettato la sua GPU H20 per rientrare nei parametri di prestazione totale (TPP) consentiti per l'esportazione verso la Cina. Con l'introduzione della "AI Diffusion Rule" di Biden, sarebbe stata creata un'eccezione denominata "Low Processing Performance" (LPP) che avrebbe permesso alle aziende americane di spedire un numero limitato di GPU conformi alle soglie TPP ai clienti nei cosiddetti paesi di "Tier 2" senza necessità di licenza specifica.

Tuttavia, la Cina non avrebbe potuto beneficiare di questa eccezione, poiché tutte le esportazioni di processori AI verso il paese asiatico richiederebbero comunque una licenza, con una posizione predefinita di rifiuto, rendendo estremamente difficile per le aziende cinesi acquisire legalmente hardware AI avanzato dagli Stati Uniti.

Per NVIDIA, questa è una questione da miliardi di dollari.

Per NVIDIA, il blocco rappresenterebbe un problema di proporzioni gigantesche. Secondo le fonti citate nel report, l'azienda avrebbe venduto processori H20 per un valore di circa 16 miliardi di dollari a entità cinesi solo nel primo trimestre dell'anno fiscale 2025. Rimane tuttavia poco chiaro se Nvidia potrà continuare a vendere questi chip alla Cina solo fino al 15 maggio, o se l'intervento dell'amministrazione Trump possa estendersi anche oltre questa data critica.

Se dovesse verificarsi la seconda ipotesi, sorgerebbero interrogativi su come l'amministrazione Trump potrebbe procedere: modificare la regola sulla diffusione dell'AI introdotta da Biden, cancellarla completamente, oppure concedere a NVIDIA licenze di esportazione specifiche per vendere ai suoi clienti principali in Cina.

Questi sviluppi sottolineano ancora una volta come la tecnologia, e in particolare l'intelligenza artificiale, sia diventata un elemento centrale nelle tensioni geopolitiche tra Stati Uniti e Cina. Il valore strategico dei processori avanzati per l'AI ha trasformato quello che una volta era semplicemente un mercato commerciale in un complicato terreno di scontro diplomatico dove interessi economici e sicurezza nazionale si intrecciano continuamente.

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3 Commenti

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Ma il senso di mettere una foto farlocca, per altro riconoscibilissima?
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Jensen lo voglio con la giacchetta nel suo incontro con Trump, è il suo segno distintivo, un pò come i capelli stra-unti di Cruciani.
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Ma il senso di mettere una foto farlocca, per altro riconoscibilissima?
Ma pensa, hanno usato un'immagine generata con la AI in una notizia che parla di AI...
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Al di là dela foto che è sicuramente contrafatta, quello che mi preme dire: Che TRUMP è un malato di mente è va fermato tutti i costi in tutti modi. Prima che combina l'inreparabile della 3°guerra mondiale.
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