Addio immagini in stile Studio Ghibli, ChatGPT testa il watermark sulle creazioni

OpenAI testa un nuovo watermark per il modello di generazione immagini di ChatGPT 4o, in risposta alla crescente creazione di arte in stile Studio Ghibli.

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a cura di Giulia Serena

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L'intelligenza artificiale di OpenAI sta per cambiare volto alla generazione di immagini, con l'introduzione di una strategia che potrebbe ridefinire il rapporto tra utenti gratuiti e premium. Secondo fonti interne, l'azienda sta testando un sistema di "filigrana digitale" per contrassegnare le immagini create attraverso il modello ImageGen di ChatGPT 4o, un cambiamento che sembra rispondere all'esplosione di contenuti artistici generati dagli utenti, particolarmente ispirati allo stile dello Studio Ghibli, la celebre casa di produzione giapponese di film d'animazione.

La mossa arriva in un momento di grande visibilità per ChatGPT, che deve buona parte della sua recente notorietà proprio alla componente di generazione immagini, considerata la più avanzata nel panorama dei modelli multimodali attualmente disponibili al pubblico. Il successo di questa funzionalità ha spinto OpenAI ad estendere l'accesso a tutti gli utenti, inclusi quelli con abbonamento gratuito, dopo un periodo iniziale di esclusività per i clienti ChatGPT Plus.

La filigrana digitale segnerebbe quindi una distinzione tra chi utilizza il servizio gratuitamente e chi paga un abbonamento: secondo quanto riportato dal ricercatore AI Tibor Blaho e confermato da altre fonti, gli utenti premium potrebbero salvare immagini senza filigrana, mentre gli account gratuiti vedrebbero i loro contenuti visivi "marchiati" in qualche modo.

La capacità di ImageGen di creare illustrazioni che imitano fedelmente lo stile di Studio Ghibli ha catturato l'immaginazione degli utenti, diventando uno dei casi d'uso più popolari della piattaforma. Non si tratta semplicemente di generare immagini in risposta a prompt testuali, ma di creare vere e proprie opere visive che riescono a catturare l'estetica distintiva dello studio giapponese, noto per capolavori come "La città incantata" e "Il mio vicino Totoro".

L'approccio tecnico di OpenAI alla generazione di immagini è particolarmente sofisticato. L'azienda ha addestrato i suoi modelli su una vasta distribuzione di immagini e testi online, permettendo al sistema di comprendere non solo la relazione tra linguaggio e immagini, ma anche le relazioni tra le immagini stesse. Questo addestramento avanzato ha prodotto un modello con una straordinaria fluidità visiva.

OpenAI ha anche confermato di essere al lavoro su un'API dedicata a ImageGen, che permetterà agli sviluppatori di integrare questa tecnologia nei propri prodotti. Questa mossa potrebbe espandere ulteriormente l'ecosistema delle applicazioni basate sulla generazione di immagini AI, aprendo nuove possibilità per creativi, designer e aziende interessate a incorporare contenuti visivi generati automaticamente nei loro flussi di lavoro.

Nonostante l'apparente decisione di implementare le filigrane, fonti interne suggeriscono che i piani di OpenAI potrebbero ancora cambiare. L'azienda è nota per la sua flessibilità strategica e per la capacità di adattare rapidamente le proprie iniziative in risposta ai feedback degli utenti e alle evoluzioni del mercato. Il futuro della filigrana digitale per ImageGen rimane quindi incerto, ma rappresenta un interessante caso di studio su come bilanciare accessibilità e modelli di business sostenibili nell'era dell'intelligenza artificiale generativa.

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1 Commenti

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E poi togli la filigrana sempre con Chatgpt 🤣
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Se marchiano l'immagine senza sciuparla va bene lo stesso.
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