L'acquirente tipo
Luca ci ha confermato che esiste uno stereotipo, secondo il quale i portatili ultraresistenti sono usati solo da militari, o da operatori in cantieri di diverso genere. In verità , come spesso accade, lo stereotipo è solo in parte verità , e questa è l'occasione per "sfatare quel mito": è vero che i militari rappresentano gran parte degli utenti Toughbook, ma ci sono alcune categorie insospettabili che lo usano.
Per esempio i venditori delle catene di alimentazione usano "macchine full rugged": Luca ci ha spiegato che questi professionisti si muovono moltissimo, aprono e chiudono il computer di continuo, e hanno anche più di 20 incontri giornalieri, e spesso i computer non sono trattati con molta cura. In casi come questi serve un computer affidabile, perché se si rompe si perde tempo, e mai come in questi settori è vero il detto "il tempo è denaro", anche se si tratta di caricare l'immagine del computer rotto su quello di riserva, ammesso che ce ne sia uno. Visto che in caso di rottura dello schermo e dell'hard disk, inoltre, le spese possono essere molto alte, è meglio che il computer non si rompa."Non sempre la forza vendita sceglie una macchina ultraleggera e ultraperformante, perché bisogna calcolare, soprattutto nel settore B2B, tutte queste particolarità che si vengono a creare", ci ha detto Luca.
Per ragioni simili i Toughbook sono molto presenti negli ospedali, dove il processo di digitalizzazione è sempre più intenso, e si diffonde il concetto di "cartella clinica elettronica". In questo caso l'uso dei computer è anche uno strumento indispensabile per ridurre gli errori di trascrizione delle cartelle: il notebook portato fino al letto del paziente, infatti, permette di garantire che i dati siano sempre quelli: una garanzia che, con la trascrizione manuale, non è sempre assoluta. I Toughbook per applicazioni sanitarie, inoltre, sono trattati con procedure speciali che li rendono resistenti ai più aggressivi processi di sanitizzazione: in altre parole possono essere disinfettati con prodotti molto potenti. Questa piattaforma speciale è stata sviluppata in collaborazione con Intel.Situazioni simili riguardano la manutenzione dei veicoli: diverse aziende, tra cui Ferrari, Maserati o Iveco, usano i Toughbook nelle officine per la diagnostica sugli autoveicoli. In questo caso al Toughbook vengono aggiunte applicazioni specifiche, che li rendono capaci d'interfacciarsi all'elettronica del veicolo. La preparazione del computer è affidata alla casa madre, che fornisce il software a Panasonic. Quest'ultima poi, fornisce il computer "pronto all'uso" ai meccanici autorizzati.
Luca ha citato anche alcuni clienti dai nomi conosciuti: "tra i nostri principali clienti italiani si trovano aziende come Enel, Iveco, Ferrari, Maserati, Fassa, Ferrero, Rete Ferroviaria Italiana ed INPS. Tra i clienti internazionali troviamo British Telecom, L'Oreal, Nissan/Renault, Ford, Lufthansa e molte altre.
A dispetto di quanto si potrebbe pensare, tuttavia, Panasonic non stringe accordi speciali per la vendita di Toughbook. Se un'azienda ha un contratto di fornitura, decide semplicemente se e quanti Toughbook faranno parte del totale dei portatili forniti, in base ai proprio bisogni.
TH: Su quali aspetti è incentrata la R&D in questo momento?
Su questo punto purtroppo Luca non si è potuto sbottonare, perché "la concorrenza è sempre bene, perché se non ci fosse sarebbe un guaio … ", ma non c'è ragioni di aiutarli.