Texas Instruments aumenta la produzione: 3 nuovi impianti con fondi USA

Il colosso dei chip Texas Instruments sigla intesa con il governo USA per potenziare la produzione di semiconduttori sul suolo americano

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a cura di Andrea Riviera

Managing Editor

Il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti e Texas Instruments hanno siglato un accordo preliminare per un finanziamento fino a 1,6 miliardi di dollari nell'ambito del CHIPS and Science Act. L'obiettivo è potenziare la produzione di semiconduttori sul suolo americano, con la costruzione di tre impianti per wafer da 300mm in Texas e Utah.

Questo investimento si inserisce in un piano più ampio di Texas Instruments, che prevede di investire oltre 18 miliardi di dollari entro il 2029 per espandere la propria capacità produttiva. Oltre al finanziamento diretto, l'azienda potrebbe beneficiare di ulteriori 6-8 miliardi di dollari in crediti d'imposta dal Dipartimento del Tesoro USA.

I fondi del CHIPS Act saranno destinati a tre nuove fabbriche: due a Sherman, Texas (SM1 e SM2) e una a Lehi, Utah (LFAB2). Gli impianti del Texas produrranno chip da 65nm a 130nm, con una capacità giornaliera di oltre 100 milioni di unità. La fabbrica dello Utah si concentrerà invece su chip analogici e di elaborazione integrata da 28nm a 65nm, con una produzione di decine di milioni al giorno.

Texas Instruments è tra le poche aziende USA a costruire capacità produttiva su larga scala per wafer da 300mm.

Questo sforzo è cruciale per aumentare la produzione nazionale di chip a nodo maturo, essenziali per numerose applicazioni, dall'elettronica di consumo alle infrastrutture critiche. L'investimento di TI si allinea con gli sforzi nazionali per rivitalizzare l'industria dei semiconduttori statunitense, la cui quota di produzione globale è scesa dal 37% al 12% negli ultimi trent'anni.

L'impatto della pandemia e la necessità di una catena di approvvigionamento resiliente

La pandemia di COVID-19 ha messo in luce le vulnerabilità della catena di approvvigionamento globale dei semiconduttori, colpendo duramente i settori automobilistico, industriale e della difesa negli Stati Uniti. La carenza di chip ha causato interruzioni della produzione e aumenti dei costi, con effetti significativi sull'economia.

Ad esempio, l'industria automobilistica USA ha dovuto affrontare arresti della produzione e licenziamenti a causa della carenza di chip, contribuendo a un forte aumento dei prezzi dei veicoli. Si stima che questa carenza abbia ridotto il PIL statunitense di un intero punto percentuale nel 2021.

Costruendo solide capacità di produzione nazionale, TI e altri leader del settore mirano a creare una catena di approvvigionamento più resiliente e autosufficiente. Questa strategia aiuterà a prevenire future interruzioni e a sostenere la crescita economica e il progresso tecnologico a lungo termine del paese.

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