I prodotti nella classe dei 256 GB sono ancora molti popolari anche se in molti sono passati a modelli più capienti. Le unità spesso costano solo poco più dei prodotti da 128 GB e per questo hanno un rapporto prezzo per GB molto inferiore.
In questo gruppo abbiamo il Samsung 860 EVO e il Crucial MX500. Questo è il primo articolo in cui inseriamo il Crucial MX500 da 250 GB. Il Samsung 850 EVO e l'850 Pro sono stati la forza dominante in questa classe di capacità per diversi anni. Crucial BX300, Mushkin Triactor e Toshiba VX500 completano la lista.
Molti di questi prodotti usano appena otto die da 256 Gbit (32 GB). Questi SSD mostrano maggiori variazioni prestazionali perché hanno solo pochi die.
Lettura sequenziale
Abbiamo osservato un piccolo cambiamento tra i tre SSD 860 EVO a QD2. Il modello da 1TB ha raggiunto 545 MB/s, il 500GB è arrivato a 541MB/s e il 250GB ha toccato 539MB/s. Nessuno degli 860 EVO ha occupato la prima posizione, ma tutte le unità si sono posizionate su valori simili.
Scrittura sequenziale
L'860 EVO guida per quanto riguarda le scritture sequenziali. La tecnologia TurboWrite di Samsung si è comportata sempre alla grande fin dall'introduzione con i primi SSD TLC.
Scrittura sequenziale sostenuta
La capacità dell'area TurboWrite è più piccola sul modello da 250 GB. Sull'unità da 500 GB, abbiamo misurato circa 50 GB di capacità SLC (~10% della capacità generale usabile). L'860 EVO da 250 GB dedica solo ~13 GB della sua capacità alla cache SLC, il 5%. Le prestazioni della TLC nativa scendono a 250 MB/s, leggermente meno del modello da 500 GB provato nella pagina precedente.
Lettura casuale
Vediamo maggiore separazione nella classe da 256 GB. L'MX500 da 250GB offre più prestazioni in lettura casuale rispetto all'860 EVO a basse queue depth.
Scrittura casuale
Il nuovo 860 EVO supera il più vecchio EVO a QD2, ma non a QD1. Entrambe le unità offriranno prestazioni simili nell'uso reale.
Carico misto sequenziale al 70%
Gli SSD più recenti in questa classe di capacità si comportano bene con carico misto, ma l'860 EVO guida nelle parti più pesanti del test.
Carico misto casuale al 70%
L'MX500 da 250GB è ancora competitivo rispetto all'860 EVO in questa capacità. La differenza di prezzo tra i due è più piccola con i modelli da 250 GB rispetto a quella vista sui modelli più capienti.
Stato di equilibrio sequenziale
C'è un gap più ampio tra gli SSD professionali e consumer a bassa capacità in questo test. Le prestazioni in stato di equilibrio con entrambi i carichi sequenziali e casuali sono importanti per le prestazioni RAID.
Stato di equilibrio casuale
L'860 EVO spodesta l'850 Pro e restituisce le prestazioni più alte in stato d'equilibrio. L'860 EVO da 250 GB è un buon SSD consumer per il RAID, ma il vostro carico di lavoro conta.
Nel test precedente abbiamo visto che l'850 Pro da 256 GB offre prestazioni in stato di equilibrio molto più alte con la maggior parte dei mix sequenziali. Molti software professionali leggono e scrivono dati allo stesso tempo. Per esempio, il video editing attira diversi flussi dall'unità, mentre voi renderizzate il dato come un singolo file. Il vostro mix di lettura e scrittura cambia a seconda del numero di file sorgente usati.
Per molti anni il RAID SATA con SSD di bassa capacità aumentava le prestazioni a sufficienza per far passare il collo di bottiglia verso la CPU o la GPU. Il RAID con SSD SATA ha perso terreno grazie agli SSD NVMe, sebbene l'interfaccia SATA sia ancora utile per un array ridondante a basso costo su un controller RAID dedicato. In quell'ambiente fareste meglio a usare SSD professionali che funzionano meglio con mix di carichi meno comuni.
Prestazioni software reali, PCMark 8
L'860 EVO da 250GB non ha problemi con i carichi consumer e consegue vittorie in quasi ogni singolo test.
Bandwidth archiviazione
L'860 EVO è il chiaro vincitore con un vantaggio di 19 MB/s rispetto al Toshiba VX500 e un distacco maggiore sull'MX500. Detto questo, non vedrete una grande differenza tra queste unità a meno che non le sottoporrete a carichi di lavoro più probanti.
Carichi avanzati PCMark 8
L'860 EVO si riprende molto bene e restituisce le massime prestazioni dopo un tempo di idle molto ridotto.
Anche le altre unità si riprendono, ma non così più rapidamente. Si sarebbero comportate meglio con un periodo di idle più lungo.
Tempo di servizio totale
Samsung ha sempre avuto un sistema di garbage collection molto aggressivo sui modelli con capacità inferiore. In alcuni prodotti ciò può portare a minori prestazioni a causa dell'attività in background che consuma cicli di clock e aumenta la latenza. Samsung ha migliorato il progetto aggiungendo un terzo core dedicato alle operazioni in background. L'azienda non svelato dettagli sul controller MJX, ma sospettiamo abbia cinque core come quello della serie 960.
Tempo occupazione unità
L'860 EVO è l'unità da acquistare se avete bisogno di un SSD di piccola capacità che può gestire pesanti carichi di scrittura. Lavora meno di altre unità per completare i carichi. Sfortunatamente il sistema operativo (Windows) aggiunge così tanta latenza che i risultati finali sono molto più vicini tra loro. L'860 EVO termina il carico di lavoro programmato più rapidamente e poi torna in stato idle.
Test reattività BAPCo SYSmark 2014 SE
Come ci aspettavamo, il punteggio di reattività continua a scendere con la capacità. L'unità raggiunge comunque più di 1000 punti nel test. Qualsiasi cosa sopra quel livello garantisce una buona esperienza utente.
Test autonomia BAPCo MobileMark 2012.5
Come i due modelli ad alta capacità, l'860 EVO da 250 GB non permette di avere una grande autonomia sui portatili. Abbiamo osservato lo stesso problema con l'860 Pro, quindi è un problema legato al firmware.