Gli SSD da 256/250 GB sono le soluzioni NVMe con i prezzi più accessibili sul mercato. Anche se non sempre offrono il miglior rapporto tra gigabyte e prezzo, questa capacità vi permette di sperimentare le prestazioni NVMe senza dilapidare il vostro stipendio o la paghetta.
Per verificare le prestazioni dell'SSD 970 EVO da 250 GB abbiamo inserito l'Adata SX8200. L'unità si avvale dello stesso controller SMI SM2262 e NAND Micron a 64 layer dell'HP EX920. L'Intel 760p usa lo stesso controller, ma Intel lo accoppia alla propria NAND a 64 layer.
Inseriamo anche il MyDigitalSSD BPX a basso costo con MLC a 15 nanometri e l'SBX con NAND a 64 layer di Toshiba. Il Drevo Ares usa il vecchio controller SMI SM2260 con NAND Micron a 32 layer. Abbiamo incluso anche il 960 EVO da 250 GB e il Toshiba/OCZ RD400 da 256 GB.
Prestazioni in lettura sequenziale
Dopo aver testato le altre capacità ci siamo abituati al calo prestazionale del 970 a QD4 e al limitato scaling fino a QD16. Il 960 EVO da 250 GB mostra lo stesso comportamento, che non si verifica con gli altri modelli 960. Il modello da 250 GB raggiunge ancora un picco di poco superiore a 3500 MB/s, ma avete bisogno di imporre all'unità un carico davvero pesante per arrivarci.
L'Adata SX8200 insegue a QD1 ma emerge come migliore unità tra QD2 e QD4.
Prestazioni in scrittura sequenziale
Il nuovo EVO non si è comportato così bene come il modello di precedente generazione nel test di scrittura sequenziale.
Prestazioni in scrittura sequenziale sostenuta
Entrambi gli EVO hanno raggiunto circa 300 MB/s quando il carico è finito sulla NAND TLC dell'unità. Il 960 EVO ha raggiunto una velocità di picco leggermente superiore, il che spiega i risultati più alti con il test precedente.
Prestazioni in lettura casuale
A QD1 tutti i prodotti nel gruppo superano la nostra barriera di 10.000 IOPS in lettura casuale che usiamo come riferimento per indicare una buona esperienza utente.
Prestazioni in scrittura casuale
Il 970 EVO fatica con il carico di scrittura casuale, ma riesce comunque a battere molte delle unità concorrenti. L'EVO insegue l'RD400 con MLC e il 960 EVO con driver e firmware più maturi.
Carico sequenziale misto al 70%
Il nuovo controller e memoria NAND di Samsung si comportano bene con i carichi misti malgrado il ridotto numero di die NAND di questa capacitò. In generale vediamo un grande miglioramento prestazionale rispetto al 960.
Carico casuale misto al 70%
Nuova NAND e controller si comportano bene durante i carichi di lavoro casuali misti. Vediamo un grande miglioramento prestazionale rispetto al 960 EVO, che sale rapidamente intensificando il carico di lavoro.
Stato di equilibrio sequenziale
Il 970 EVO non è stato progettato per un uso workstation, ma ha una resistenza senza pari a questo livello di capacità. Non è il più veloce nelle condizioni di stato di equilibrio, ma è ancora più rapido degli SSD SATA.
Stato di equilibrio casuale
Il modello da 250 GB ha le prestazioni di scrittura casuale più costanti della serie 970 EVO. Il 970 EVO da 250 GB è molto più lento rispetto alle altre capacità, ma ce l'aspettavamo. Questa unità ha solo otto die NAND, quindi la parallelizzazione è ridotta.
Prestazioni software reale, PCMark 8
Il 970 EVO ha superato le altre unità nel test Photoshop Heavy. È bello vedere questa serie emergere come chiara vincitrice in almeno un test sui software. Ci aspettavamo che questa serie dominasse su tutti gli altri, come il nuovo 970 Pro.
Bandwidth
Ci aspettavamo che il 970 EVO da 250GB superasse MyDigitalSSD SBX e Intel SSD 600p, che sono due SSD NVMe dal prezzo molto basso che definiscono una nuova categoria di prezzo per gli SSD NVMe.
Prestazioni carico avanzato, PCMark 8
Il nuovo EVO si è comportato meglio del modello precedente durante un carico pesante, ma non di molto. Il MyDigitalSSD BPX e l'Adata SX8200 sono riusciti a lasciarsi alle spalle l'EVO.
Tempo di servizio totale
Il 970 EVO insegue il Toshiba RD400, ma questo perché usa otto die NAND per raggiungere la sua capacità mentre l'RD400 integra sedici die da 128 Gbit. C'è stato un cambiamento radicale nella tecnologia NAND, quindi non sorprende vedere i vecchi SSD battere i nuovi modelli.
Tempo di occupazione
Il 970 EVO ha il tempo di occupazione più alto tra tutte le nuove unità. D'altronde l'aumento dalla latenza è una conseguenza diretta della minore parallelizzazione. L'unità deve semplicemente lavorare più a lungo per completare gli stessi compiti.
Test reattività BAPCo SYSmark 2014 SE
Il test di reattività di SYSmark mette in luce la maggiore latenza del 970 quando lo testiamo con complicati carichi di lavoro multitasking.
Test autonomia BAPCo MobileMark 2012.5
Tutti i 970 EVO hanno raggiunto un'autonomia di 318 e 315 minuti nel nostro test su un notebook con driver NVMe di Microsoft. Non si tratta di risultati spettacolari, ma sono abbastanza buoni da fornire cinque ore d'uso con carichi da ufficio con un notebook pensato principalmente per giocare. I risultati sono in linea con le soluzioni di archiviazione che trovate nei notebook OEM, quindi non guadagnerete o perderete autonomia con questa serie.