Questa recensione è il risultato della collaborazione di tutti i laboratori di Tom's Hardware. Il tempo a disposizione per effettuare i test che vedrete era molto poco, riteniamo che ci sia ancora molto da dire su questi nuovi processori, quindi aspettatevi nelle prossime settimane ulteriori test e approfondimenti, sia da parte del network sia direttamente dalla nostra redazione Italiana. Buona lettura.
Andrea Ferrario - Caporedattore
Il limbo in cui si trova AMD nel settore dei microprocessori, dopo anni di gloria e altri di lotta con Intel, si è aperto nel 2011 con l'arrivo dell'architettura Bulldozer. Negli anni successivi - con le revisioni Piledriver, Steamroller ed Excavator - l'azienda ha cercato di migliorare la sua posizione, senza però riguadagnare il lustro perduto.
Intel, nel frattempo, l'ha fatta da padrone, forte di un vantaggio prestazionale e di una frequenza di aggiornamento della gamma molto più costante.
Sfortunatamente con il passare del tempo a ogni generazione di CPU Core abbiamo visto sempre meno progressi prestazionali e nessun vero miglioramento tecnologico. Intel, inoltre, ha scelto di abbandonare la strategia Tick-Tock per quanto concerne lo sviluppo di nuove CPU, passando alla più rilassata "Processor-Architecture-Optimize" (PAO). Il futuro però potrebbe riservare ulteriori sorprese.
Nonostante Intel abbia rallentato (complice l'andamento del settore PC), AMD è rimasta nettamente staccata dalla rivale, e di conseguenza ha un grande margine di miglioramento. Lo scorso anno AMD ha iniziato a parlarci più concretamente della nuova architettura Zen, dichiarando senza mezzi termini che sarebbe stata un netto passo avanti, un duro colpo al "quasi monopolio" di Intel, grazie a prestazioni simili o persino superiori ai chip rivali su molti fronti.
Con l'architettura Zen la casa di Sunnyvale presenta una nuova piattaforma al passo con i tempi, AM4, e dice di avere ben chiare le idee per le future generazioni di processori. AMD si dichiara pronta, insomma, a scuotere il mercato dei processori puntando sul rapporto tra prezzo e prestazioni.
I processori Ryzen di fascia alta, stando a quanto annunciato di recente, hanno lo stesso numero di core di un Broadwell-E Core i7-6900K, ma costano la metà. L'attesa tra gli appassionati e gli addetti ai lavori è salita immediatamente alle stelle, ma ora è arrivato il momento di far parlare i test.
Purtroppo abbiamo avuto poco tempo per lavorare sulla recensione, quindi non abbiamo potuto mettere tutto sotto la lente d'ingrandimento come avremmo voluto. Lo faremo a breve. Abbiamo comunque deciso di pubblicare tutti i dati a nostra disposizione in questo momento per consentirvi di maturare una vostra opinione sui processori Ryzen.
Architettura Zen
Tutto inizia dal core. Quattro anni fa AMD ha iniziato a lavorare sul core Zen, la sua prima architettura creata da zero dai tempi di Bulldozer. Il primo obiettivo di AMD era passare dal processo produttivo a 28 nanometri ai 14 nanometri FinFET di Globalfoundries, che garantiscono maggiori prestazioni e densità, oltre a contenere i consumi.
AMD aveva anche l'ambizioso obiettivo di aumentare l'IPC (istruzioni per ciclo di clock) del 40% rispetto all'architettura Excavator. L'azienda si è così ritrovata a implementare una nuova architettura e un nuovo processo litografico nello stesso momento: una sfida enorme.
Il core Zen è il blocco fondamentale delle CPU Ryzen 7 e di tutte le future soluzioni AMD, quindi lo vedremo anche a bordo dei chip mobile e nei supercomputer. I processori Ryzen 7 adottano due CCX (CPU Complex) che integrano quattro core Zen ciascuno. I due CCX sono "attaccati" tra loro dalla nuova interconnessione di AMD, Infinity Fabric.
L'azienda ha anche infuso nel core Zen il potere del Simultaneous Multi-Threading (SMT), che aggiunge un thread a ogni core (come l'Hyper-Threading di Intel). Ryzen è il primo processore SMT di AMD.
Tra le tante novità dell'architettura troviamo anche una cache micro-op per bypassare le cache L1 e L2 per le micro operazioni ad accesso frequente. AMD, inoltre, ha anche migliorato l'engine che si occupa della branch prediction, allargando di 1,75 volte la finestra per lo scheduling delle instruzioni e aumentando di quasi due volte le prestazioni delle cache L1 e L2.
Di conseguenza AMD ha superato l'iniziale obiettivo di un IPC del 40% maggiore e ha raggiunto un progresso del 52%. Apparentemente la nuova architettura offre un aumento netto delle prestazioni - AMD ci ha detto di aver misurato un salto in avanti fino al 76% in alcune condizioni, ma bisogna tenere presente che il dato è relativo alle precedenti generazioni dei suoi processori, e non alle ultime proposte di Intel. Potete approfondire i dettagli dell'architettura Zen in questo articolo.
Arrivano i processori Ryzen
AMD ha suddiviso la famiglia Ryzen in tre serie: Ryzen 7 a otto core, Ryzen 5 a sei core e Ryzen 3 a quattro core. Al momento AMD commercializza solo le soluzioni Ryzen 7, ma le proposte Ryzen 5 e 3 sono attese rispettivamente nel secondo trimestre e nella seconda metà dell'anno.
Nella famiglia Ryzen 5 ci aspettiamo almeno due modelli, Ryzen 5 1600X con frequenza di 3,6 / 4 GHz e il 1500X a 3,5 / 3,7 GHz. Come potete intuire, AMD si è in qualche modo ispirata ai nomi dei chip Intel - Core i3, i5 e i7 - per le nuove CPU. L'azienda offre però un maggior numero di core e prezzi inferiori.
AMD ha dotato le proprie CPU di una suite di tecnologie chiamate SenseMI. XFR (eXtended Frequency Range) è la tecnologia più "interessante" del lotto perché non è attiva su tutti i chip Ryzen. Aumenta automaticamente le prestazioni rispetto alle frequenze base e Precision Boost (in modo simile a Intel Turbo Boost) predefinite, qualora il processore abbia un margine termico maggiore a disposizione. In poche parole, se usate una soluzione di raffreddamento sovradimensionata con un processore Ryzen, avrete maggiori prestazioni. Tutti i modelli con la X nel nome hanno XFR attivo nella massima potenza (ossia con il doppio del margine).
Ryzen 7 1800X | Ryzen 7 1700X | Ryzen 7 1700 | |
---|---|---|---|
Socket | AM4, 1331 pin | AM4, 1331 pin | AM4, 1331 pin |
Processo | 14 nm GloFo | 14 nm GloFo | 14 nm GloFo |
Core / Thread | 8 / 16 | 8 / 16 | 8 / 16 |
TDP | 95 watt | 95 watt | 65 watt |
Freq. base | 3,6 GHz | 3,4 GHz | 3 GHz |
Precision Boost (tutti i core) | 3,7 GHz | ? | ? |
Precision Boost (dual-core) | 4 GHz | 3,8 GHz | 3,7 GHz |
XFR (dual-core) | 4,1 GHz | 3,9 GHz | 3,8 GHz |
Cache (L2+L3) | 20 MB | 20 MB | 20 MB |
Supporto DDR4 | Variabile | Variabile | Variabile |
Controller memoria | Dual channel | Dual channel | Dual channel |
Moltiplicatore sbloccato | Sì | Sì | Sì |
Linee PCIe | 16 linee Gen 3 | 16 linee Gen 3 | 16 linee Gen 3 |
Le CPU Ryzen 7 non hanno una GPU integrata. AMD ha scelto di dedicare un'area del silicio maggiore ai core e al resto dell'architettura. Tutti e tre i processori Ryzen 7 sono compatibili con le motherboard socket AM4 e hanno 8 core / 16 thread, accompagnati da 20 MB di cache (4 MB L2+16 MB L3). Tutti i chip Ryzen hanno il moltiplicatore sbloccato, ma per usarlo dovrete avere una motherboard con chipset X370, B350 o X300.
Il modello Ryzen 7 1800X ha una frequenza base di 3,6 GHz che raggiunge i 4 GHz con Precision Boost, superando le frequenze di 3,2 / 3,7 GHz del Core i7-6900K. Usando un dissipatore migliore di quello stock le frequenze del 1800X salgono a 3,7 / 4,1 GHz (XFR).
Sorprendentemente questo processore ha un TDP di 95 watt, decisamente inferiore ai 140 watt del 6900K. E se tutto questo non fosse già impressionante, AMD vende il chip a 499 dollari, contro i 1050 dollari del 6900K. In Italia i prezzi sono pari a 1025 euro contro 575 euro, una differenza comunque abissale.
Il resto della famiglia Ryzen si compone di un altro chip con TDP di 95 watt, Ryzen 7 1700X. Questo processore opera a 3,4 / 3,8 GHz e si confronta - secondo AMD - con il processore a sei core Core i7-6800K, che lavora a 3,4 / 3,8 GHz. Il chip Ryzen ha quindi due core in più.
Supporto di memoria Ryzen | MHz |
---|---|
Dual Channel/Dual Rank/4 DIMM | 1866 |
Dual Channel/Single Rank/4 DIMM | 2133 |
Dual Channel/Dual Rank/2 DIMM | 2400 |
Dual Channel/Single Rank/2 DIMM | 2677 |
Il Core i7-6800K ha 15 MB di cache e costa (negli Stati Uniti) 450 dollari, contro i 399 dollari del chip AMD. In Italia il chip di Intel si presenta a 410 euro, mentre la soluzione di AMD con 20 MB di cache costa 459 euro.
Infine ecco Ryzen 7 1700 con TDP di 65 watt. Secondo AMD è il chip a 8 core a più basso consumo nel settore desktop e opera a frequenze di 3 / 3,7 GHz. Il chip sfida il quad-core Core i7-7700K di Intel (8 MB di cache, 4,2 / 4,5 GHz e TDP di 91 watt), che è venduto a 349 dollari negli Stati Uniti e 375 euro in Italia. Il chip di AMD ha il doppio dei core e costa 329 dollari - in Italia 379 euro.