Layout e componenti

Prova della Radeon RX Vega 56, seconda scheda video consumer con GPU Vega 10 e memoria HBM2.

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a cura di Tom's Hardware

Layout e componenti

La RX Vega 64, la RX Vega 56 e la Vega Frontier Edition sono basate sulla stessa scheda e componenti. Le uniche differenze sono i package saldati sulla scheda, con le RX Vega 64 e RX 56 che hanno la metà della memoria della Frontier, e il firmware modificato. L'unica ragione per cui la scheda è così lunga è legata al dissipatore con la grande ventola radiale. La scheda potrebbe essere accorciata alle dimensioni della R9 Nano con facilità.

Un paio di connettori ausiliari a 8 pin hanno un induttore ciascuno che aiutano ad appianare determinati picchi di tensione. La cosa interessante è che non vediamo grandi condensatori.

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Sul retro della scheda troviamo un'area densamente popolata sotto GPU e memoria, un controller PWM e diversi altri componenti montati sulla superficie.

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Alimentazione GPU

Al centro di tutto c'è un IR35217 di International Rectifier, un controller multifase a doppia uscita di cui si sa poco, capace di fornire sei fasi per la GPU più altre due. Uno sguardo più da vicino rivela 12 circuiti di regolazione, non solo sei. È il risultato di un raddoppiamento, cosa che permette al carico di ogni fase di essere distribuito tra due circuiti regolatori.

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Sei MOSFET IR3598 sul retro della scheda sono responsabili del raddoppiamento. Il seguente video è stato preso in idle e mostra come il controller PWM passa il carico avanti e indietro tra i circuiti. Questo permette di mantenere un'alta efficienza usando una sola fase, ma anche di evitare il sovraccarico di un singolo circuito per periodi di tempo prolungati.

L'effettiva conversione di tensione per ognuno dei 12 circuiti di regolazione è gestita da un IRF6811 sul lato high e un IRF6894 sul low side, il quale contiene anche il necessario diodo Schottky. Entrambi sono HEXFETs di International Rectifier che non avevamo mai visto usati in precedenza.

Per gli induttori AMD ha optato per soluzioni incapsulate con core in ferrite che sono saldate nella parte anteriore. Con 190nH la loro conduttività è un pochino inferiore rispetto ai 200nH che vediamo spesso.

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Alimentazione memoria

L'unica fase di memoria è anch'essa alimentata dall'IR35217. Una fase è sufficiente dato che l'HBM2 on package necessita di molta meno energia. Un gate driver CHL815 si trova sulla parte posteriore della scheda. Per i convertitori di tensione, AMD ha optato per un NTMFD4C85N di ON Semiconductor, un dual MOSFET N-channel che si occupa di high e low side.

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È interessante che AMD abbia optato per condensatori SMD piatti anziché a polimeri organici in alluminio. La capacità in qualche modo inferiore è compensata usando semplicemente due in parallelo nel retro della scheda. È una scelta sensata per diffondere gli hot-spot (punti caldi) e rendere il lavoro della soluzione termica un po' più facile. Il calore disperso è mantenuto al minimo, così come il costo associato al raffreddamento.

Con un valore di 220nH gli induttori sono stavolta un po' più grandi. Quelli che corrispondono ai convertitori di tensione parziali, che operano a una frequenza molto inferiore, sono persino più grandi con 820nH. Non devono infatti avere a che fare con la stessa quantità di energia.

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Gli altri convertitori di tensione

Creare la VDDCI non è un'operazione molta difficile, ma è importante perché regola la transizione tra i livelli di segnali all'interno della GPU e della memoria. È essenzialmente il bus di tensione di I/O tra GPU e memoria. Come tale, sono fornite due sorgenti costanti di 1,8V e 0,8V.

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Sotto la GPU c'è un regolatore lineare con dropout minimo Anpec APL5620, che fornisce la tensione molto bassa per l'area phase locked loop (PLL).

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Il demultiplexer ON Semiconductor MC74HC238A si occupa della barra LED che mostra il carico dell'alimentazione. È divertente, ma diventa fastidioso in una stanza scura al buio a causa della luminosità.

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