VRMark
VRMark vi permette di sapere se avete un sistema adeguato per l'uso con HTC Vive ad Oculus Rift, anche se non avete un visore. Il benchmark di Futuremark ha due modalità di funzionamento, tra cui quella Desktop che funziona sia con il visore collegato che scollegato. Se c'è un visore collegato il software limita il frame rate al refresh rate del visore (90 Hz per Vive e Rift) - Futuremark sconsiglia d'indossarlo durante il test. Abbiamo svolti diverse prove in modalità Desktop su un monitor standard, cosa che ci ha permesso di avere la stessa risoluzione e rendering (per ogni occhio) come se avessimo un visore, ma senza il limite dei 90 FPS.
Il test Orange Room si basa sui requisiti di sistema per l'attuale generazione di visori HTC Vive e Oculus Rift. Futuremark definisce il test superato tramite un punteggio. Per passare la prova bisogna superare 109 FPS (per entrambi i test). Tutti i processori, accoppiati alla GTX 1080, sono adeguati per giocare in VR.
Il Ryzen 5 1600X overcloccato supera il Core i5-7600K di Intel, mentre il Ryzen 5 1600 OC è leggermente dietro. Ryzen 5 1600 stock supera il quad-core 1500X, mentre il Core i5-7500 batte sia il 1500X che il 1600 stock.
Il test Blue Room effettua un benchmark a risoluzione 5K che mima i requisiti prestazionali previsti per i visori VR del futuro. È chiaro che in questo test c'imbattiamo in un collo di bottiglia grafico.
3DMark
I test di 3DMark, segnatamente quello DX11 per la fisica e quello CPU per le DX12, quantificano le risorse di calcolo a disposizione di un motore di gioco.
Ryzen 5 1600X, sia a frequenze standard che in OC, raggiunge ottime prestazioni con i calcoli fisici in DX12. Il 1600 batte o affianca il Core i5-7600K overcloccato.
I processori Ryzen vincono nei test sulla fisica in DX11. Le CPU Intel sono decisamente migliori nei test sulle API di 3DMark, ma Ryzen garantisce ottime prestazioni con le draw call in DX12.
Come da attese, i processori Intel si comportano bene nel test single-thread DX11. In questo frangente persino l'overclock non permette ad AMD di chiudere il gap. Le alte prestazioni per clock aiutano a spiegare il vantaggio di Intel nei test che usano poco i thread, dove il maggior numero di core di Ryzen non sortisce gli effetti sperati.
Anche in questo caso, persino dopo il recente aggiornamento del test API, notiamo una riduzione nelle prestazioni DX11 draw call multi-thread con i processori a sei core Ryzen overcloccati rispetto alle configurazioni standard.