Una nuova infrastruttura di rete basata su frequenze TeraHertz, in grado di far evolvere ulteriormente il 5G, che attualmente è ancora in corso d'implementazione da parte dei principali ISP (Internet Service Provider). È questo il lavoro di ricerca messo in piedi dal ComeSenTer (Center for Converged TeraHertz Communication and Sensing), che potrebbe porre le basi per il futuro delle telecomunicazioni dopo il 2022.
Come ricorderete infatti, nonostante il 5G stia monopolizzando la scena in ambito telco, si tratta di uno standard di rete il cui utilizzo, presumibilmente, entrerà nel vivo a cavallo tra il 2021 e il 2022. Tra i settori che dovrebbero maggiormente beneficiarne c'è sicuramente quello dell'IoT, che finalmente potrebbe vivere il tanto agognato exploit rincorso in questi anni e mai verificatosi.
Proprio il tema dell'Internet of Things è stato posto al centro del lavoro del ComSenTer. Secondo i ricercatori infatti, le bande millimetriche del 5G non saranno in grado di gestire l'intera domanda IoT quando il settore opererà a pieno regime. Ecco dunque la necessità di studiare fin da oggi soluzioni in grado di far compiere l'ennesimo step evolutivo all'infrastruttura di rete.
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Grazie alle frequenze TeraHertz, sarà possibile raggiungere i 100 Gbps in wireless a bassa latenza (100.000 Mbps), utilizzando al tempo stesso le alte frequenze attraverso l'intervallo da 100GHz a 1THz (terahertz appunto). Tutto questo sarà possibile sfruttando il multiplexing spaziale, ovvero una tecnica di trasmissione che utilizza comunicazione in fibra e antenne MIMO (multiple-input and multiple-output) per trasmettere segnali di dati indipendenti e codificati in modo singolo.
In questo modo, si potrà riutilizzare la larghezza di banda, rendendo la nuova infrastruttura di rete basata su frequenze TeraHertz più efficiente e, al contempo, meno dispendiosa a livello energetico. Una tecnologia che oggi potrebbe essere considerata quasi di difficile immaginazione, visto anche lo stadio attuale dell'implementazione del 5G, ma che è destinata a diventare realtà nei prossimi anni.
"Qui al ComSenTer stiamo studiando quella che semplicemente sarà la prossima generazione degli standard di comunicazione. Potremmo parlare di 6G, una vera e propria evoluzione del 5G così come lo conosciamo oggi da un punto di vista tecnico", ha spiegato Ali Niknejad, direttore associato di ComSenTer e professore di ingegneria elettronica e informatica presso l'Università di Berkeley.
La ricerca del ComSenTer mira dunque a consentire un'estrema densificazione dei sistemi di comunicazione, consentendo centinaia e persino migliaia di connessioni wireless simultanee, con una capacità da 10 a 1.000 volte superiore rispetto allo standard 5G. Realtà aumentata e nuove modalità di imagin medico sono solo le prime due potenziali applicazioni concrete di questo lavoro ricerca.
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Qui su Tom's Hardware ci siamo già occupati dei sistemi wireless basate su frequenze TeraHertz. A questo link potete recuperare uno dei nostri articoli a riguardo, che vi consentirà di approfondire meglio il funzionamento della tecnologia in questione. L'implementazione su larga scala del 5G prosegue spedita, ma sembra essere già il momento di pensare al successivo standard di rete.
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