Nel 2000 Nvidia aveva la scheda video più competitiva, la GeForce 256 DDR, ma ATI Technologies stava iniziando a diventare più aggressiva con la sua Radeon, una scheda veloce ed efficiente. Nvidia rispose con la famiglia GeForce 2, in totale composta da tre GPU (NV11, NV15, e NV16), e più in particolare con la GeForce 2 GTS.
Realizzata con processo produttivo a 180 nm, era notevolmente più veloce della GeForce 256. Raddoppiava il numero di unità texture da 1 a 2 per pipeline di rendering, favorendo l'applicazione di 8 texture in un singolo passaggio. Nvidia presentò diverse versioni della scheda: GTS (GigaTexel Shader, 200/166), Pro (200/200) e Ti (250/200).
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La GeForce 2 GTS era veloce, ma costava molto e Nvidia aveva bisogno di una scheda video per appassionati che fosse anche economica. L'azienda mise quindi in campo NV11, la GeForce 2 MX.
A differenza della TNT2 M64 e della Vanta, che in realtà non erano niente di più di un NV5 con bus di memoria a 64 bit, l'NV11 offriva un'architettura derivata dalla GeForce 2 GTS. Nvidia aveva eliminato parti delle pipeline di rendering ma, per il multi-texturing, una GeForce 2 MX era più potente di una GeForce 256.
Fu inoltre la prima volta che una scheda Nvidia consentiva di gestire più di un monitor. La GeForce 2 MX aveva solo una memoria SDR e fu anche la prima GeForce a essere presentata in versione mobile (GeForce 2 Go).
Nvidia sviluppò diverse versioni della GeForce 2 MX, il modello standard e il modello Go. Tra queste la MX 400 (con una GPU a 200 MHz), la MX 200 (GPU a 175 MHz e bus di memoria a 64 bit a 166 MHz) e la MX 100, con una GPU a 143 MHz e memoria a 32 bit (0,6 GB/s bandwidth). Infine, alcuni rari modelli vennero dotati con DDR e bus a 64 bit - erano equivalenti alle versioni con SDR a 128 bit.