Sul finire del 2018 Nvidia ha portato sul mercato le nuove schede video della famiglia GeForce RTX 20-series, equipaggiate con memoria di tipo GDDR6. Rispetto alle GDDR5 e le GDDR5X le nuove arrivate hanno il potenziale di garantire una densità maggiore. Se per le GDDR5X la JEDEC ha fissato un tetto fino a 16 Gbit (2 GB), per le GDDR6 il limite sale a 32 Gbit (4 GB).
Dal punto di vista delle prestazioni, invece, la JEDEC indica un intervallo da 10 a 16 Gbps, anche se al momento la migliore delle GeForce RTX, la 2080 Ti, adotta GDDR6 a 14 Gbps. Una differenza fondamentale tra le due memorie è l'architettura dual-channel delle GDDR6 rispetto a quella single channel delle GDDR5X, unitamente a un package diverso (FBGA180) con un pitch maggiore. In questo modo le memorie possono usare meglio il bus a disposizione ma, allo stesso tempo, richiedono nuovi design. Non ci sono invece variazioni per quanto riguarda l'alimentazione.
Passando alle HBM, la terza generazione è prevista per il 2020 e al momento non c'è nulla di scolpito nella pietra. Le prime indicazioni trapelate dai produttori parlano di miglioramenti a tutto tondo. Recentemente Barry Wagner, a capo del gruppo per lo sviluppo di HBM presso la JEDEC, ha affermato che il lavoro è ovviamente già in corso, con l'obiettivo generale di aumentare la larghezza di banda, offrire una gamma di densità più ampia e migliorare le prestazioni per watt.