Mentre le GDDR3 furono sviluppate sulla base delle DDR2, le GDDR5 tuttora usate rappresentano un affinamento delle GDDR4 e costituiscono un'ulteriore evoluzione delle DDR3 e non un prodotto realmente nuovo. I primi sample di GDDR5 hanno visto la luce nel 2007, mentre nel 2008 Qimonda (Infineon) le ha rese disponibili sul mercato in (limitata) quantità.
Per ottenere questo incremento si è ricorsi nuovamente al raddoppio del prefetch - da 8 a 16 bit - lasciando al controller integrato nella GPU la facoltà di scegliere fra una modalità Double Data Rate con un prefetch di 8 bit e una modalità Quad Data Rate con un prefetch di 16 bit.
Mentre la maggior parte dell'industria produceva le GDDR5 e pensava, da una parte, allo step intermedio delle GDDR5X e, dall'altra, alle nuove GDDR6, AMD e Hynix si sono messe al lavoro su un nuovo standard di memoria che ha preso il nome di HBM (High Bandwidth Memory).
Altre rilevanti differenze riguardano i clock interni (che per le HBM sono solo due) così come l'installazione delle RAM HBM sulla medesima interfaccia (interposer) della GPU, interfaccia in cui sono presenti distinti canali, non necessariamente sincroni fra di loro, ognuno con un'ampiezza di 128 bit. Se siete interessati ad approfondire l'argomento, vi invitiamo a leggere l'articolo dedicato a suo tempo alle AMD R9 Fury.
Come anticipato, la prima implementazione delle HBM si è vista con le schede video AMD della famiglia R9 (Fury X, Fury e Nano seguite dalla Dual-GPU Radeon Duo) che hanno mostrato prestazioni convincenti seppur con alcune limitazioni, la maggiore delle quali era la capacità massima di 4GB dovuta all'impossibilità di utilizzare più di quattro die da 1GB ognuno. Questo limite è stato tuttavia superato dalle HBM2 che inizialmente hanno permesso di avere a disposizione fino a 32GB di memoria suddivisa in quattro die da 8 GB ognuno.
Con la revisione JESD235B dello standard, la JEDEC permette ora ai produttori di memoria di aumentare le capacità dei futuri stack HBM2 a 24 GB e portare il bandwidth a 307 GB/s. Sul fronte della capacità la nuova versione della specifica ha aggiunto il supporto a stack di chip 12-Hi, 4 layer in più del precedente limite (8-Hi), permettendo così di creare stack da 12 GB con le densità correnti e stack da 24 GB con densità di 16 Gbit.
La configurazione degli stack rimane invariata, con un massimo di 8 canali a 128 bit e un'interfaccia fisica a 1024 bit. Per quanto riguarda le prestazioni, lo standard supporta transfer rate fino a 2,4 Gbps per pin, un aumento dai 2 Gbps della versione JESD235A. Cosa peraltro già fatta da Samsung e SK Hynix, ma finalmente il tutto è stato inserito nello standard. La nuova specifica aggiornata, sostanzialmente, consente di creare potenzialmente prodotti con 96 GB di memoria HBM2, bus a 4096 bit e un bandwidth di picco di 1,2 TB/s.
Bisogna ricordare in ultimo che sebbene AMD abbia sviluppato le HBM e sia stata la prima azienda ad usarle, le HBM2 sono state installate per la prima volta sulla Quadro GP100 di Nvidia.