Programmi: cambiare il software, non l'hardware
Nel 1945, il matematico John von Neumann dimostrò che un computer poteva avere un'unica, semplice e fissa struttura fisica ed essere in grado di gestire differenti tipi di calcoli senza la necessità di cambiare fisicamente l'hardware. In altre parole, che era possibile cambiare il programma senza ricablare il sistema. La tecnica di von Neumann divenne fondamentale per le future generazioni di computer e fu adottata universalmente.
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La prima generazione di computer elettronici moderni nel 1947 si avvantaggiava di questi passi avanti. Questo gruppo di sistemi includeva EDVAC e UNIVAC, i primi computer disponibili commercialmente. Questi includevano, per la prima volta, l'uso di una vera random access memory (RAM) per archiviare parti di un programma e i dati a cui accedere rapidamente.
UNIVAC - Clicca per ingrandire
Solitamente questi computer erano programmati direttamente in linguaggio macchina, anche se a metà degli anni 1950 furono realizzati progressi su diversi aspetti della programmazione avanzata. All'epoca il prodotto migliore in circolazione era l'UNIVAC (Universal Automatic Computer), il primo computer per usi generici a usare sia caratteri che numeri. Ciò lo rese uno standard per le imprese, non solo per la scienza o il settore militare.