SSD Samsung T7 Touch – Recensione

Recensione Samsung SSD T7 Touch. In questa recensione scopriremo un dispositivo di archiviazione esterno dall’elevata velocità e sicurezza.

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a cura di Francesco Palermo

I dati che muoviamo ogni giorno sia sul nostro smartphone sia sul nostro PC, sono davvero tanti, effettuare dei regolari salvataggi e backup diventa allora un’azione quasi obbligatoria. Purtroppo questo non sempre avviene, per ragioni di tempo o perché magari si è fuori casa e non si ha con sé un dispositivo d'archiviazione abbastanza capiente. Ecco perché un SSD portatile come questo Samsung T7 Touch, compatto e con molto spazio d'archiviazione, può risultare la scelta ottimale per chi viaggia spesso.

L’utilizzo di un SSD portatile come il Samsung T7 Touch, con questo livello di sicurezza e compatibilità sia con PC che smartphone o tablet, può cambiare le carte in tavola. Soprattutto quando si necessita di trasferire una grande mole di dati in pochissimo tempo tra più dispositivi.

Salvaguardare i nostri file è quindi fondamentale, soprattutto se abbiamo in ballo dei dati lavorativi di una certa rilevanza, sorge quindi un dubbio in merito, basta realmente un backup o una password per stare al sicuro? E’ la domanda che si è posta Samsung.

Il Samsung T7 Touch è dotato di sblocco con impronta digitale. Utilizziamo lo sblocco con impronta digitale sin dal 2011 sui nostri smartphone, e nel corso degli anni abbiamo visto una grande diffusione e implementazione di questa tecnologia in svariati device. A quanto pare è arrivato anche il momento degli SSD portatili, che sempre più si stanno affermando come validi compagni di lavoro in mobilità.

La principale peculiarità di questo SSD Samsung T7 Touch come avrete capito è la sicurezza, essendo dotato di un sistema di riconoscimento biometrico, difatti proprio per tale motivo supporta anche la crittografia hardware AES a 256-bit, accessibile dal software proprietario Samsung’s Portable SSD Plus 1.0.

E’ disponibile nelle varianti da 500 GB, 1 TB e 2 TB per tutte le esigenze, e nei colori grigio e nero, ma ora andiamo nella recensione completa.

 

Design

Il design ricorda molto il modello Samsung Portable SSD T5, ma in realtà è più alto del fratello minore. Pesa circa 58 g per delle dimensioni di 85 x 57 x 8.0 mm, un prodotto sicuramente piccolo e molto portatile, come del resto la maggior parte degli SSD. La costruzione unibody in alluminio lo rende compatto e resistente.

Molto elegante il bordo del riquadro che ospita il sistema per il riconoscimento dell’impronta digitale, che, dotato di LED si illumina con una colorazione blu durante lo sblocco e la fase di scrittura. Molto comodo in quanto ci permetterà di vedere rapidamente lo stato del disco mentre lavoriamo.

Dati tecnici

Spostandoci sulla connettività, è dotato di una porta USB 3.2 Gen 2 Type-C, quindi a 10Gbps.

Samsung ha inserito all'interno del Samsung T7 Touch un SSD NVMe, ma non si tratta di un M.2 2280, come avrete immaginato viste le dimensioni. All’interno monta delle memorie TLC di quinta generazione V-NAND a 92 Layer, memorie che Samsung produce da giugno 2018, le stesse che possiamo trovare anche nell’SSD 970 EVO Plus da 2 TB.

Proprio come altri produttori Samsung ha utilizzato un chip bridge NVMe ASMedia AS 2362, tra i migliori sul mercato per gestire questa tipologia di connessione, con un ottimo controller di ultima generazione, il chip S4LR033, meglio conosciuto come Samsung Pablo.

Ci spostiamo un attimo sul software Samsung Portable SSD Plus. Da quest'App potremo scegliere il livello di sicurezza, e appunto registrare l’impronta digitale, volendo potremo addirittura impostare sia una password che lo sblocco biometrico.

Non solo dal PC potrete effettuare questa operazione, se avere uno smartphone dotato di connettore Type-C potrete scaricare l’App Android per poi impostare il tutto, passando velocemente file da smartphone a PC e viceversa. Il programma è compatibile con Windows, macOS e Android, purtroppo al momento non è compatibile per ISO.

Un’attenzione particolare è stata poi rivolta al consumo energetico ed alle temperature. L’SSD di Samsung è dotato della tecnologia proprietaria Dynamic Thermal Guard technology, che permette, raggiunta una determinata temperatura target di limitare le prestazioni ma non esageratamente, per limitare il surriscaldamento.

Samsung ha poi utilizzato un particolare pad termico chiamato ePCM (Encapsulated Phase Change Materials), in grado di assorbire il calore prodotto per poi trattenerlo il più a lungo, diffondendolo per l’intera superficie con un rilascio graduale. Questo pad termico è costruito su misura per coprire l’intero drive, il risultato sono delle temperature sempre al di sotto dei 45 gradi.

Passando al packaging troveremo sia un cavo da USB 3.1 Gen 2 Type-C to Type-C da 10 GB/s, sia un adattatore da USB 3.1 Gen 2 Type-C to Type-A.

Prestazioni

Bene, siamo giunti al solito momento in cui effettuiamo le nostre verifiche, Samsung dichiara delle prestazioni di 1050 MB/s in lettura e 1000 MB/s in scrittura, sarà così? Scopriamolo.

Per offrire delle valutazioni migliori e confrontabili abbiamo inserito anche altri due SSD portatili, il modello SC680 di ADATA e il Crucial X8. La configurazione di prova che abbiamo utilizzato è stata la seguente:

Processore AMD Ryzen 9 3900X (acquistabile qui)
Dissipatore AMD Wraith Spire RGB (acquistabile qui)
Scheda madre Asus ROG X570 Crosshair VIII Hero (acquistabile qui)
RAM G.Skill TridentZ Royal 16 GB 3600 MHz (acquistabile qui)
Archiviazione SSD PCIe 4.0 Corsair MP600 2 TB (acquistabile qui)
Alimentatore Asus ROG Thor 850M (acquistabile qui)
Scheda video Asus ROG Strix RTX 2080 Ti (acquistabile qui)
Sistema operativo Windows 10 versione 1909 (acquistabile qui)

 CrystalDiskMark

Con CrystalDiskMark abbiamo eseguito dei test per ottenere un valore nominale delle prestazioni dell’unità, questo per quanto riguarda i valori in lettura / scrittura. Nei grafici abbiamo incluso come valori casuali quelli inerenti al dato QD1. Quando ci riferiamo al Queue Depth ovvero la “profondità di coda”, intendiamo quante operazioni di I/O (IOPS) il sistema operativo è in grado di inviare ad un determinato dispositivo, prima di attendere una risposta (a una qualsiasi di queste operazioni) da esso.

Per l’utilizzo quotidiano della stragrande maggioranza degli utenti, il valore QD1 rappresenta quello più interessante per poter determinare o meno l’acquisto, in quanto la maggior parte delle operazioni che eseguiamo vertono su questo valore.

In questo test il Samsung T7 Touch si è posizionato primo nelle prestazioni in lettura mentre solo secondo per quelle in scrittura, anche se di poco. Le performance registrate mostrano dei dati in linea con quanto dichiarato dalla società. I valori ottenuti sono davvero ottimi e indice di grande qualità, abbiamo 1009 MB/s in lettura e 876 MB/s in scrittura.

Il risultato ottenuto nelle prestazioni casuali QD1 è sicuramente un buon valore che indica ottime performance nell’utilizzo quotidiano, ma inferiori rispetto alla concorrenza, soprattutto per il modello Crucial X8.

DiskBench

Con DiskBench cerchiamo di ottenere un valore che possiamo usare per indicare un utilizzo tipico “reale”, e quindi testare le velocità di copia e lettura dell’unità di archiviazione usando dati scelti dall’utente, per ottenere un dato nelle prestazioni il più fedele possibile.

Abbiamo scelto per il test di copia una cartella di 30 GB, per una maggiore affidabilità la cartella è stata preparata con file di diverso tipo e dimensioni come immagini, video e documenti vari. Il Samsung 7T Touch si è difeso molto bene in questo test, la velocità registrata di scrittura media è stata pari a 437 MB/s, che lo porta a posizionarsi solo secondo.

Ci spostiamo ora nel test di lettura, nel quale abbiamo optato per un singolo file da 6 GB. Si posiziona ancora una volta secondo, sopra lo strano risultato dell’ADATA SC680. Con un ottimo valore di velocità media pari a 830 MB/s il Samsung T7 Touch come anche il Crucial X8 con 855 MB/s hanno dimostrato di essere molto performanti in uno scenario di utilizzo reale.

Final Fantasy XIV Stormblood

Ultimo come di consueto, il bench su Final Fantasy XIV Stormblood, il test integrato in questo titolo ci permette di ottenere un valore per quanto riguarda i possibili tempi di caricamento di scenari all’interno di giochi reali.

In questo test posiziona ultimo l’SSD di Samsung, con 16 secondi, ma per soli 2 secondi circa di caricamento, in ogni caso tutti e tre si sono comportati bene in questo bench.

Conclusioni

Il Samsung T7 Touch rappresenta un’ottima scelta, da tutti i punti di vista. Non spicca nei test da risultare il primo SSD in assoluto per la corsa al millesimo MB/s, ma stiamo sempre parlando di risultati davvero eccezionali. Il Samsung T7 Touch non vuole essere solo un SSD veloce, oltre ad essere versatile e robusto la sua caratteristica principale è la grande attenzione al fattore sicurezza, che lo rende un prodotto unico nel suo genere. Perfetto da utilizzare in mobilità con i nostri smatphone o tablet.

Consigliamo vivamente questo SSD soprattutto a chi necessita per motivi di lavoro, di un utilizzo che vede coinvolti principalmente device mobile. Anche per via della sua ottimizzazione dei consumi e l’attenzione alla dissipazione del dispositivo, si sposa benissimo per questi utilizzi e ci permetterà di consumare meno batteria una volta connesso.

Cosa manca? La certificazione IP68, che torna sempre utile, ma a parte questo, abbiamo un grandissimo compromesso. Non a caso la natura innovativa di Samsung T7 Touch è stata riconosciuta anche al CES 2020 con il titolo di Innovation Awards. Ottima anche la possibilità di scegliere fino al taglio di 2 TB.

Il Samsung T7 Touch ha una garanzia di 3 anni, il modello da 500 GB potete acquistarlo qui al prezzo di 165 Euro IVA inclusa, per il modello da 1 TB il prezzo è di 249 Euro IVA inclusa e potete acquistare qui, mentre per il modello con la maggiore capacità di 2 TB il prezzo è di 491 Euro IVA inclusa è potrete acquistarlo qui.

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