Confronto dei prodotti
Abbiamo incluso nella nostra prova altri tre SSD esterni con cui confrontare gli Adata SV730, con NAND MLC, e SC660/SV620 con NAND TLC.
Il Sandisk Extreme 500 Portable è un altro drive esterno che utilizza memoria flash e che sta comodamente nelle vostre tasche nonostante una forma non convenzionale. Sandisk propone l'Extreme come resistente a polvere e schizzi d'acqua.
Il Seagate Backup Plus Ultra Slim da 2 TB ha un prezzo al pubblico leggermente inferiore a quello delle unità Adata e offre uno spazio decisamente maggiore. Il normale HDD all'interno lo rende però più delicato e gli manca la capacità di spaziare fra dati casuali e piccoli blocchi con la stessa velocità di un SSD.
Infine, il LaCie Rugged RAID 4 TB è quello che viene fuori quando un'azienda conosciuta per gli hard disk tradizionali si mette in testa di competere con le memorie NAND in termini di performance e resistenza. In questo caso troviamo due interfacce, una Thunderbolt 2 e una USB 3.0 da 5 Gb/s, e due dischi da 2 TB configurabili in RAID 0 (stripping) o RAID 1 (mirroring). Il design del case esterno ed il sistema interno di assorbimento degli urti dovrebbero garantire la stabilità del RAID in caso di caduta. I componenti aggiuntivi fanno tuttavia lievitare il prezzo: servono quasi 250 euro per portarsi a casa il LaCie Rugged RAID 4 TB.
Prestazioni sequenziali con blocchi di dati di dimensioni crescenti
Abbiamo già visto che i modelli SC660 e SV620 usano NAND TLC mentre il SE730 usa NAND MLC con un controller JMicron JM670H che, purtroppo, si è rivelato un prodotto tutt'al più mediocre senza mai evolversi in qualcosa di decente. Possiamo supporre che Adata l'abbia preferito a prodotti più recenti e con performance decisamente migliori perché ha uno stock consistente di questi controller.
Il nostro semplice script misura le prestazioni con blocchi di dati di dimensioni crescenti e si nota subito come tutti gli SSD Adata vadano in confusione con le scritture sequenziali. Come se ciò non bastasse, l'SE730 sembra avere un attacco di panico durante il test sulle letture, il quale è banale perché ci limitiamo a leggere dei dati scritti precedentemente, quindi il risultato è sorprendente. Essendo test basati su carichi di lavoro molto leggeri, non dovrebbe esserci alcun tempo di inattività tra le operazioni.
Prestazioni sull'intero intervallo LBA
In questa prova scriviamo e leggiamo fino alla capacità massima del disco usando blocchi da 128 KB. Con i normali dischi rigidi dotati di piatti che girano ad alta velocità, questo test mette in mostra il declino delle prestazioni man mano che ci si sposta dall'area esterna del disco, quella più veloce, a quella più interna, più lenta.
Per i dispositivi basati su memoria flash, invece, il risultato della prova in lettura dovrebbe essere una linea sostanzialmente piatta perché i dati sono organizzati in blocchi sequenziali da 128KB. Pertanto, eventuali picchi o avvallamenti costituiscono una buona indicazione di un deficit del controller, dell'insufficienza di DRAM e/o della bassa qualità della memoria NAND. Adata compra grandi quantità di memoria flash allo stadio di wafer salvo poi usare quella di maggiore qualità per i prodotti di classe enterprise, mentre quella non altrettanto buona finisce in prodotti a basso costo (oppure viene venduta sul mercato). Siccome Adata imprime il proprio marchio sulla NAND, non siamo in grado di desumerne la qualità in base alle specifiche.
La prova con le scritture sequenziali mostra chiaramente che i prodotti basati su memorie TLC perdono prestazioni molto rapidamente. È interessante notare che, per oltre l'80% della prova, il Seagate Backup Plus Ultra Slim con un singolo disco da 2 TB in formato 2,5" è molto più veloce degli Adata SC660 e SV620. Questi lo battono in caso di accesso a blocchi di piccole dimensioni ma, in definitiva, è possibile trasferire più rapidamente file sequenziali di grandi dimensioni con il Seagate.
Trasferimento File
Ci piace provare i dispositivi di archiviazione mostrando i dati in relazione al tempo. Spesso vediamo che le performance sono misurate in termini di throughput, ma molto raramente si sente qualcuno dire "Wow! Questo trasferimento è stato velocissimo! Scommetto che arrivava almeno a 150 MB/s". Al contrario, i risultati basati sul tempo sono più semplici da interpretare perché il tempo è una costante universale.
Nella prova abbiamo usato la versione Blu-Ray di Avatar (Edizione 2D+3D), la directory di installazione di rFactor (C:/Programmi) e, infine, la directory Test che è costituita da 15,2 GB di dati vari che abbiamo messo insieme anni fa per un altro test. Proviene da un notebook utilizzato quotidianamente e contiene un mix di immagini, pacchetti di installazione, file ISO, multimediali, ecc., che riteniamo rappresentino un tipico e realistico carico di lavoro.
Nel primo test, mentre stiamo trasferendo l'ISO Blu-Ray, sentiamo già la filastrocca "L'hard disk è più veloce della NAND TLC". Teniamo presente che si tratta di un unico, grande, file da circa 50 GB, quindi non ci stupiamo molto vedendo che i due SSD Adata con NAND TLC risultano i più lenti in assoluto.
Nella seconda prova trasferiamo l'intera cartella del gioco rFactor sui dispositivi esterni ma in tal caso sono i tre SSD Adata a sverniciare gli altri contendenti. La cartella di un gioco contiene tipicamente piccoli file, tantissime immagini di grandi dimensioni e dati molto compressi. Quando si spostano molti piccoli file, la memoria flash mastica bit alla stessa velocità con cui un campione di Pac-Man divora i primi livelli di gioco.
Infine, la nostra cartella di backup è stata modellata sulla base dei file contenuti nella cartella "Documenti" dopo un anno d'uso di un notebook. In questo caso troviamo file di piccole, medie e grandi dimensioni e il test consiste nel semplice e banale "drag&drop" della cartella dal PC al dispositivo esterno. In questo caso sappiamo di dover prestare attenzione all'Adata SE730 con la sua memoria NAND MLC, ma non ci stupiamo del risultato visto l'accoppiamento con il lento ed obsoleto controller JMicron JMF670H. Questa è la ragione per cui il Sandisk Extreme 500 archivia la pratica in 71 secondi mentre il (poco) più costoso Adata SE730 arriva con 53 secondi di distacco.
Conclusioni
Non c'è nulla di innovativo, nessuna funzionalità particolarmente interessante o anche solo una buona ragione per acquistare un SSD esterno Adata. Se il SE730 250 GB assestasse un colpo basso al Sandisk Extreme 500/510 sul fronte del prezzo, allora avremmo lodato Adata per averci proposto un SSD esterno a un prezzo ragionevole. Forse, se il prodotto di Adata fosse stato più sottile, elegante o in qualche modo unico... Per come stanno ora le cose, l'SE730 da 250 GB si perde nel mare di offerte disponibili. Se solo Adata avesse abbandonato il controller JMF670H per qualcosa di più moderno come lo SMI SM2246EN...
Gli altri due modelli, il SC660 e l'SV620, sono molto simili, incluse le prestazioni e la NAND TLC poco soddisfacente. Sono così lenti che vi terranno inchiodati alla sedia, in una lenta agonia nell'attesa che la barra si riempia.
Se solo Adata avesse creato un SSD esterno con memoria MLC e un controller più decoroso per velocizzare il trasferimento dei dati... Il Sandisk Extreme da 240 GB ci corre in aiuto quando abbiamo poco tempo e dobbiamo trasferire dei file, per quanto un SSD esterno possa essere veloce. Ci convince di più dell'Adata SE730 da 250 GB per scenari in cui il tempo è prezioso. I due SSD con memoria TLC hanno la forma dei dischi rigidi esterni, ma non hanno le prestazioni elevate delle memorie flash. Se si usano NAND a tre bit per cella (TLC) invece che a due (MLC), le memorie flash non sono necessariamente l'opzione migliore. Gli SSD con memoria TLC sono poco costosi e possono resistere agli urti, il che potrebbe tornarvi utile quando vostra moglie vi darà un colpo in testa per averla fatta aspettare in auto per 5 minuti nell'attesa che il file si trasferisca dal PC all'SSD esterno.